“Col calcio ho chiuso”. Anche se resta fermo nell’intenzione di ricorrere contro la squalifica di otto anni che gli è stata inflitta dal Comitato Etico, Joseph Blatter ammaina la bandiera. In un’intervista al “Wall Street Journal”, il 79enne dirigente svizzero considera chiusa la sua lunghissima esperienza nel mondo del calcio ma c’è tempo per guardarsi indietro, tracciare bilanci e ripensare ad alcuni passaggi, come l’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar e il voltafaccia di Michel Platini: “Mi disse: ‘attento. Se votiamo per il Qatar, il giorno dopo tutti diranno che la Fifa si è venduta’. E una settimana dopo invece disse che qualcosa era cambiato”, riferendosi al voto di Le Roi a favore della proposta qatariota dopo il pranzo all’Eliseo con Sarkozy. “Da quando sono alla Fifa, la Coppa del Mondo è sempre stata assegnata sulla base delle raccomandazioni dei governi”, commenta Blatter, che non è preoccupato dalla fuga degli sponsor “perchè c’è la fila per entrare. Se gli americani vogliono andarsene, ne arriveranno altri. Ma non se ne andranno”. Rimasto fuori finora dall’indagine dell’Fbi, Blatter è invece finito sotto inchiesta in Svizzera per gestione fraudolenta e appropriazione indebita. ‘Colpa’ anche di quei due milioni di franchi versati a Platini per una consulenza e che hanno portato alla squalifica di entrambi. Tra l’altro, mentre a Blatter è stata inflitta una multa di 50 mila franchi svizzeri, il presidente Uefa ne ha ricevuta una da 80 mila franchi. “E’ più caro di me”, prova a ironizzare lo svizzero, che giudica tutta la vicenda “priva di senso. Secondo le leggi elvetiche, per sospendere una persona otto anni dovrebbe aver commesso un omicidio o una rapina in banca”. Blatter parla anche dei rapporti con Platini (“c’è stato sempre rispetto finchè non ha cominciato a dire di non votare per me”) e Jerome Valcke, ex segretario generale della Fifa, sospeso per il suo presunto coinvolgimento in un giro di biglietti per i Mondiali venduti a prezzi gonfiati. “Jerome e Platini hanno sempre avuto un rapporto di amore fraterno che però è instabile: oggi ami tuo fratello, domani lo picchi. Essendo francesi, andavano d’accordo ma entrambi volevano la presidenza Fifa”. Blatter ritiene di avere poco da rimproverarsi al punto da dire che “dopo 40 anni alla Fifa, non mi scoccia parlare del passato perchè il passato era eccezionale per me, più di quanto non lo sia il futuro”. (ITALPRESS)
Fifa. Blatter: “Squalifica senza senso. Ho chiuso col calcio”
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