Federnuoto, Paolo Barelli:”Non accettiamo la chiusura.Chi paga ora i costi di gestione?”

Di fronte al nuovo DPCM emanato qualche ora fa dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, Paolo Barelli presidente della Federnuoto di certo non ha preso bene la scelta di chiudere per il prossimo mese i centri sportivi acquatici causando un danno economico consistente e decide di scrivere un lungo comunicato:”Non si capisce come si sia arrivati a una chiusura irriguardosa e ingiusta, anche tenendo conto degli oltre duecento controlli da parte dei NAS e dei soldi spesi per farli, nei centri natatori e nelle palestre d’Italia che fra l’altro hanno dato dei riscontri positivi nella lotta al contagio. Perché allora aver fatto questi controlli?

Il problema vero è l’inconsistenza dei provvedimenti che non sono stati presi negli ultimi quattro mesi per quanto concerne i mezzi pubblici e la scuola, che sono ambiti dove il contagio è trasversale alla società italiana. Palestre e piscine hanno speso centinaia di migliaia di euro per adeguarsi alle norme e addirittura superarle, incrementando le disposizioni sul distanziamento e sul limite controllato di utenza.

 

Perché a fronte dei soldi privati spesi dai gestori, che si sono indebitati, lo Stato non ha investito per favorire la didattica a distanza o rafforzare i trasporti per anticipare quello che sarebbe accadut0?

 

Il mondo dello sport non può accettare questa censura. Chi paga ora i costi di gestione? Ho già fatto presente al ministro Spadafora e a Palazzo Chigi che se non mettono a disposizione immediatamente tre miliardi di euro per le piscine e palestre e le società sportive lo sport morirà.