Federnuoto:” Circa il 90% degli atleti si allenano in strutture che al momento non hanno possibilità di riaprire”

Ci sono difficoltà molto più profonde rispetto a ciò che è la ripresa alla normalità degli atleti e delle società che formano la Federnuoto italiana. Il calcio non è l’unico ad avere problemi economici post corona virus, anzi, se facciamo una panoramica generale di tutti gli altri sport possiamo notare l’enorme crisi che ha travolto il mondo sportivo italiano. Ad evidenziare le difficoltà che sta attraversando la federnuoto è il tecnico della nazionale Cesare Butini:

” La Federazione Italiana Nuoto, nel rispetto delle norme di tutela della salute e applicando le linee guida aggiornate in base a quelle disposte dagli organi competenti, ha ripreso l’attività presso i centri federali di Ostia e Verona; sono state riaperte altre strutture, tra cui quella del Centro di Preparazione Olimpica di Roma e la piscina di Milano gestita dal Comitato Regionale Lombardia, quelle di Imola e Caserta. Dovrebbe essere prossimo alla riapertura il Centro Federale di Pietralata, a Roma. Purtroppo, pur riconoscendo lo sforzo dei gestori, questi impianti non coprono le esigenze dell’intero territorio nazionale”. “Le maggiori criticità del momento, derivanti dall’emergenza sanitaria – prosegue – sono quelle della possibile non riapertura di tanti impianti e il conseguente abbandono di tante società sportive che rappresentano il motore del nostro movimento. Va, infatti, ricordato che circa il 90 % degli atleti di top level, oltre a essersi formato presso i club, si allena in strutture societarie. La Federnuoto in questo momento, oltre a farsi promotrice, attraverso il suo presidente Paolo Barelli per favorire la riapertura degli impianti attraverso l’attività di base, deve essere di supporto all’assistenza tecnica per gli atleti top che non hanno la possibilità di allenarsi. A tal proposito abbiamo monitorato, attraverso il contatto con i tecnici sociali, gli atleti di alto livello che necessitano di interventi e, compatibilmente con la possibilità di trasferimento tra regioni, con le esigenze di alloggio e vitto, abbiamo attuato soluzioni che consentano loro di riprendere l’attività di preparazione”.“Già dalla settimana prossima – aggiunge – Miressi e Bori si affiancheranno al gruppo di stanziali di Ostia; stessa soluzione abbiamo attuato su Verona con Pirozzi. Su Roma, grazie alla sinergia con i gruppi sportivi militari, abbiamo trasferito al CPO Giulio Onesti alcuni atleti d’interesse internazionale: Megli, Restivo, Zazzeri, Biagioli”.“Altra criticità programmatica – conclude Butini che lancia un segnale di speranza – è la totale assenza di manifestazioni internazionali che non permette di individuare obiettivi a breve termine. Tutte le manifestazioni internazionali del 2020 sono state posticipate al 2021. Stiamo valutando, in attesa di normative e indicazioni certe da parte degli organi competenti riguardante l’organizzazione delle manifestazioni sportive, di inserire nel calendario estivo eventi che, oltre al contenuto tecnico, rappresentino un trampolino di lancio verso la prossima stagione agonistica che sarà di nuovo olimpica”.