Federico Cerone si gode la C. “Si può sempre inseguire i propri sogni e credere in qualcosa, la 10 la mia responsabilità”

Talento cristallino, tecnica invidiabile quasi da altre categorie, numero 10 vero. I tre aggettivi per parlare di Federico Cerone, protagonista assoluto della trionfale cavalcata del suo Giugliano che vola in C. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per sentire le sue prime parole post promozione.

Stagione sin da subito importante, quando è arrivata la svolta vera?

Tre credo che sono stati i momenti decisivi del campionato: la gara vinta la 94’ con la Vis Artena, la vittoria con la Torres in casa dove venivano da un periodo di Covid e quella determinante è stata con il Lanusei in casa.

Ennesimo successo personale, cosa ti lascia questo successo?

Questa è una vittoria importante per me, è un messaggio che voglio mandare a tutte le persone che hanno un’età avanzata. Si può ancora essere protagonisti, sognare e credere in qualcosa. L’importante è avere entusiasmo, lavorare bene e con serietà. Essere professionisti anche fuori dal campo. Spesso qualcuno vuole farci credere che non è così, poi però esiste un unico giudice che è il campo.

Sei entrato nei cuori dei Guglianesi, un pensiero su questa piazza e questi tifosi?

Sono arrivato in una realtà nuova che andava conosciuta e capita. Sapevo che Giugliano fosse una piazza importante con un pubblico caloroso ed esigente. Ci sono sempre stati vicini, davvero il nostro dodicesimo uomo in campo.

Stagione importante anche dal punto di vista personale, il momento che porterai sempre con te?

Il momento della stagione più bello a livello personale, dei tre sopracitati è sicuramente l’assist per Kyeremateng nel recupero del match contro il Lanusei, senza dubbio.

A chi dedichi questo successo?

Dedico la promozione alla mia famiglia, mia moglie e le mie bambine e un pochino anche a me stesso, per aver dimostrato di poter ancora credere nei miei sogni.

Il futuro ti vede ancora in GialloBlu?

Parlare di futuro è prematuro, dobbiamo finire questa stagione e finirla al meglio, poi si vedrà.

Il compagno di squadra che di più ti ha sorpreso e quello con la quale hai legato di più?

Ho legato con tutti, davvero questo è un gruppo unito, siamo una famiglia sia over che Under. Calcisticamente il calciatore che mi ha più sorpreso è stato Eric Biasiol. Non lo conoscevo e davvero devo dire che è un calciatore importante, ha un grande futuro davanti.

Cosa significa per te indossare la 10?

La dieci per me è un numero che ho sempre indossato, è chiaramente una responsabilità che cerco di onorare al meglio.