“Febbre da derby”. Il doppio ex Campilongo su Avellino-Salernitana

Conto alla rovescia per il derby campano di Serie B tra Avellino e Salernitana che si giocherà sabato al Partenio-Lombardi di Avellino. Situazioni ed umori opposti per le due squadre.

L’Avellino arriva dal comune aspetto del cambio tecnico, ma non ha trovato la soluzione ai suoi problemi. Gli irpini arrivano dalla sconfitta contro il Bari al San Nicola, un’altra sconfitta in rimonta. Mentre la Salernitana con l’arrivo di Bollini ha trovato una nuova quadratura che ha già portato alcuni benefici. I grata dopo la sconfitta di Bari ha trovato la vittoria contro il Frosinone per poi cadere nuovamente contro il Carpi anche e soprattutto per responsabilità della direzione di gara.

L’appuntamento di sabato raccoglie l’attenzione di molti appassionati di calcio, ma anche di ex che non disdegnano di seguire le sorti delle loro vecchie squadre. Tra questi c’è anche il doppio ex Salvatore Campilongo, contattato telefonicamente dalla nostra redazione, che in esclusiva ha ripercorso alcuni momenti con le due società: “Le esperienze con Avellino e Salernitana sono diverse tra loro. Con gli irpini ci ho passato tre anni, due da calciatore e uno da allenatore. Alla squadra biancoverde sono più legato per il tempo trascorso, ma anche per il vissuto. L√¨ ho giocato anche in Serie A, nel 1980. Fu un anno drammatico per il terremoto che c’è stato in quell’anno, abbiamo vissuto tutto in maniera un po’ negativa, per i motivi che tutti quanti sappiamo. Però la piazza irpina è stata anche la mia rampa di lancio come allenatore, perchè l’ho allenata quando era in B. Quell’anno la squadra meritava la salvezza, ma le vicissitudini societarie ci hanno un po’ messo i bastoni tra le ruote. Noi facevamo i punti sul campo, ma poi le penalizzazioni per gli stipendi non pagati ce li toglievano. Anche quello fu un anno drammatico, almeno dal punto di vista sportivo. La società poi fall√¨. Fu proprio la partita contro la Salernitana, persa, che ci condannò alla retrocessione. A Salerno non arrivato quando avevo 28 anni. Ci sono stato di meno rispetto al tempo trascorso ad Avellino, ma la piazza, il pubblico non sono da meno. Sono stato benissimo anche l√¨. E’ stata un’altra esperienza che ho vissuto appieno e molto bella”.

Con l’ex tecnico del Taranto sono state affrontate anche le situazioni delle due formazioni. Due cammini quasi opposti e lontani a ogni previsione. La Salernitana dopo la difficoltosa riapparizione in B dello scorso anno, sta affrontando al meglio questa nuova annata calcistica, con un andamento altalenante, ma decisamente più convincente e positiva di quella passata. “Il cambio tecnico ha portato dei grandi benefici. Alberto è un allenatore moderno, studio e preparato. Lavora in maniera moderna, lavora sulla mentalità, su tattiche diverse e questo si è visto da subito. E’ stata fatta una partita bellissima a Frosinone, mentre con il Carpi è incappata in una giornata sfortunata. Può capitare, ma i benefici che ha portato sono evidenti. Quella con i laziali è una vittoria molto importante, mentre con il Carpi non meritava la sconfitta, è stata vittima di un arbitraggio scandaloso”. Ovvio un commento sull’affermazione di Giuseppe Sannino, quella frase che ha fatto tanto arrabbiare i tifosi granata ¬´A Salerno non hanno mai conosciuto il calcio¬ª: “Sannino ha sbagliato a dire quella frase, certe affermazioni, a prescindere non vanno fatte, puoi pensarlo ma non dirlo. Nella fattispecie la sua è una frase falsa. A Salerno il vero calcio è stato vissuto e come. Lo conoscono benissimo. Ha solcato palcoscenici importanti e ha avuto tra le proprie fila dei giocatori di un certo livello come Breda, Delio Rossi, Ighli Vannucchi e tanti altri. Con loro la piazza ha conosciuto il vero calcio”.

Per quel che riguarda l’Avellino una situazione inimmaginabile. La squadra irpina naviga in acque poco serene. L’arrivo di Novellino ancora non è riuscito a portare serenità, ma soprattutto risultati, un pareggio e due sconfitte rimanendo nella zona retrocessione, al penultimo posto in classifica: “L’Avellino rispetto alla Salernitana è u po’ più esperto essendo tornato prima in Serie B. Quello dell’anno scorso è stato un buon campionato, anche se poi Tesser è stato esonerato, per poi essere richiamato. Quello prima, cioè l’ultima stagione di Rastelli è stato un grandissimo campionato e la società, credo, che volesse migliorare o quanto meno ripetere quanto fatto dal tecnico di Torre del Greco, ma c’è da dire che hanno venduto dei giocatori importanti, tanto per citarne uno Zappacosta, Trotta. Hanno tentato con un mercato alla portata, ma non ci sono riusciti. Quest’anno credo che abbia pesato molto la poca serenità dell’ambiente. Questo pesa sulla squadra, che no scende in campo con la mentalità giusta e con la tranquillità. Le colpe per i risultati vanno divise √¨, non è solo colpa degli allenatori, anche se alla fine siamo sempre noi a pagare. Mimmo lo conosco, è stato il mio preparatore, ed oltre ad essere una bravissima persona è anche un professionista. Sicuramente l’allenatore, in generale, qualche errore può commetterlo, nella scelta del modulo, dei giocatori, ma queste cose si riconoscono senza problemi. Incolpare lui per la situazione dell’Avellino non è giusto. Il pubblico non ha mai trovato la sintonia con lui e questo ha pesato -ricordiamo che la contestazione della tifoseria colpiva anche la società per il mercato non adeguato alla causa- Credo che abbiano ragione a prendersela con la società, che non abbiano molte risorse e quindi cercano dei giocatori, dei ragazzi, sperando nell’annata giusta -un commento sulla cessione di Trotta- Lui ne è un esempio, è stato svenduto perchè credo che si avesse la necessità di monetizzare altrimenti avrebbero potuto rimandare ed arrivare a fine stagione con un prezzo superiore. Adesso è arrivato Novellino -tornando alla questione risultati e classifica- un bravissimo allenatore che conosco, ma la situazione non è cambiata, anzi i risultati sono stati peggiori”.

Un pronostico sulla partita è doveroso ed il tecnico ha le idee chiare: “E’ un derby moto sentito, le due tifoserie si odiano e lo sappiamo, ma al di là di questo credo che questa sia una partita da tripla. Non è pensabile che ci sarà un pareggio, le motivazioni sono tante per entrambe le squadre. Se dovesse vincere l’Avellino possiamo dire che verranno, almeno in parte, dimenticati gli insuccessi precedenti e darebbe moto morale anche alla tifoseria che tiene molto a questa sfida. Mentre se dovesse vincere la Salernitana si avrebbe un ulteriore segnale positivo sul lavoro di Bollini, sarebbe un prosieguo su quello che sta portano e sulle motivazioni ed i benefici. Non credo che si vedrà un pareggio”.

Cristina Mariano