Massimo Ronconi, classe ’56, alla Roma Barilla nei primi anni ’80, agli albori del calcio a 5, quando ha collezionato diversi scudetti. Poi il passaggio in panchina con tante soddisfazioni, in Campania ricordano ancora i tempi dello Stabiamalfi che arrivò in finale scudetto. Da qualche anno Ronconi è commentatore sportivo per Rai Sport, seguendo il futsal italiano e internazionale, SportCampania.it lo ha intervistato in esclusiva per i suoi lettori.
Ha visto nascere e crescere il futsal, da calcettista e poi da allenatore, oggi da commentatore, per questa disciplina una parabola in ascesa, mentre oggi ci ritroviamo con una serie A1 a 10 squadre. Qual è la sua visione?
Credo che la situazione italiana sia preoccupante dal punto di vista economico, non solo nel futsal ma nella sua intierezza e allora, non bisogna vergognarsi della riduzione delle squadre, perch√© anche altri sport superiori a noi per esperienza e cultura stanno avendo le stesse difficoltà. Credo che la qualità sia meglio della quantità.
Assodato che la crisi economica non offre molte soluzioni, perch√© non scegliere decisamente il “Made in Italy” per cercare una via d’uscita?
Perch√© è facile parlare, ma ci vuole cultura che viene dalle basi. Costruire una buona scuola calcio comporta avere buoni insegnanti, e non credo che le nostre società abbiano la cultura di capire che non si può fare calcio a 5 a livello giovanile con allenatori non preparati. Quando avremo dei corsi che possano selezionare gli allenatori e non dare attestati solo perch√© uno si iscrive, allora probabilmente cominceremo a crescere con i nostri giovani.
Assistiamo da tempo ad un tentativo di italianizzazione della Nazionale di Menichelli, eppure girano sempre gli stessi nomi, qual’è il suo pensiero?
Credo che Roberto Menichelli stia facendo un grandissimo lavoro, è dovuto partire dalle macerie, in quanto si era creato un gap generazionale di 10 anni, non mi sembra che i nomi siano sempre gli stessi. Il CT è attento a quello che propone il campionato, ma se tornassimo alla prima domanda capiremmo il perch√©. A livello internazionale ci vuole grande esperienza e quelli che stanno facendo questo percorso lo stanno facendo nella maniera giusta, cioè a piccoli stint, non si può buttare nella mischia uno che magari ha un minutaggio irrisorio nella sua squadra di club. Non credo che la serie B o le serie regionali abbiano la possibilità di fornire materiale per tornei internazionali alla nostra Nazionale, per il motivo appena elencato, c’è troppa differenza di ritmo tra una serie B o similare e le partite internazionali. Gli stage dovrebbero essere organizzati dalle società di serie A, in maniera di cercare di estrapolare qualche giocatore e poi preparare per loro un percorso di crescita.
Il futsal e non calcio a 5 o, addirittura, calcetto, si deve praticare in maniera univoca. Non crede che almeno dal massimo campionato regionale, quale la C1 si dovrebbe obbligare a strutture al chiuso e al tempo effettivo?
Questo sarebbe molto bello, ma credo sia utopistico, vista la situazione degli impianti in Italia. Il tempo effettivo comporterebbe costi insostenibili per la Divisone, se solo pensi a muovere un arbitro in più per tutte le categorie, sarebbe come chiedere la terna in terza categoria di calcio o, addirittura il quarto uomo.
Chiudiamo con un’analisi, in principo fu Stabiamalfi, oggi l’ossatura di quella società si è unita ad un’altra ottima struttura, creando un nuovo Napoli C5. Che campionato sarà per i partenopei?
Stabiamalfi rimane una pagina storica del calcio a 5 campano, e mi inorgoglisce il fatto di aver fatto parte di quella società. Le fusioni, soprattutto in Campania, sono sempre molto difficili, sta all’intelligenza della dirigenza delle due società fare in modo che sia proficua dal punto di vista sportivo. Certo, in un campionato come la top ten 2013/2014 il Napoli parte con obiettivi diversi rispetto a quelle che erano le aspettative dello Stabiamalfi, in altre parole la salvezza dei partenopei sarebbe il coronamento di una grande stagione. Grazie e in bocca al lupo a SportCampania.it .
ESCLUSIVA. Ronconi: “Serie A a 10? Meglio qualità che quantità. Per il Napoli C5…”
Massimo Ronconi, classe ’56, alla Roma Barilla nei primi anni ’80, agli albori del calcio a 5, quando ha collezionato diversi scudetti. Poi il passaggio in panchina con tante soddisfazioni, in Campania ricordano ancora i tempi dello Stabiamalfi che arrivò in finale scudetto. Da qualche anno Ronconi è commentatore sportivo per Rai Sport, seguendo il futsal italiano e internazionale, SportCampania.it lo ha intervistato in esclusiva per i suoi lettori.
Ha visto nascere e crescere il futsal, da calcettista e poi da allenatore, oggi da commentatore, per questa disciplina una parabola in ascesa, mentre oggi ci ritroviamo con una serie A1 a 10 squadre. Qual è la sua visione?
Credo che la situazione italiana sia preoccupante dal punto di vista economico, non solo nel futsal ma nella sua intierezza e allora, non bisogna vergognarsi della riduzione delle squadre, perch√© anche altri sport superiori a noi per esperienza e cultura stanno avendo le stesse difficoltà. Credo che la qualità sia meglio della quantità.
Assodato che la crisi economica non offre molte soluzioni, perch√© non scegliere decisamente il “Made in Italy” per cercare una via d’uscita?
Perch√© è facile parlare, ma ci vuole cultura che viene dalle basi. Costruire una buona scuola calcio comporta avere buoni insegnanti, e non credo che le nostre società abbiano la cultura di capire che non si può fare calcio a 5 a livello giovanile con allenatori non preparati. Quando avremo dei corsi che possano selezionare gli allenatori e non dare attestati solo perch√© uno si iscrive, allora probabilmente cominceremo a crescere con i nostri giovani.
Assistiamo da tempo ad un tentativo di italianizzazione della Nazionale di Menichelli, eppure girano sempre gli stessi nomi, qual’è il suo pensiero?
Credo che Roberto Menichelli stia facendo un grandissimo lavoro, è dovuto partire dalle macerie, in quanto si era creato un gap generazionale di 10 anni, non mi sembra che i nomi siano sempre gli stessi. Il CT è attento a quello che propone il campionato, ma se tornassimo alla prima domanda capiremmo il perch√©. A livello internazionale ci vuole grande esperienza e quelli che stanno facendo questo percorso lo stanno facendo nella maniera giusta, cioè a piccoli stint, non si può buttare nella mischia uno che magari ha un minutaggio irrisorio nella sua squadra di club. Non credo che la serie B o le serie regionali abbiano la possibilità di fornire materiale per tornei internazionali alla nostra Nazionale, per il motivo appena elencato, c’è troppa differenza di ritmo tra una serie B o similare e le partite internazionali. Gli stage dovrebbero essere organizzati dalle società di serie A, in maniera di cercare di estrapolare qualche giocatore e poi preparare per loro un percorso di crescita.
Il futsal e non calcio a 5 o, addirittura, calcetto, si deve praticare in maniera univoca. Non crede che almeno dal massimo campionato regionale, quale la C1 si dovrebbe obbligare a strutture al chiuso e al tempo effettivo?
Questo sarebbe molto bello, ma credo sia utopistico, vista la situazione degli impianti in Italia. Il tempo effettivo comporterebbe costi insostenibili per la Divisone, se solo pensi a muovere un arbitro in più per tutte le categorie, sarebbe come chiedere la terna in terza categoria di calcio o, addirittura il quarto uomo.
Chiudiamo con un’analisi, in principo fu Stabiamalfi, oggi l’ossatura di quella società si è unita ad un’altra ottima struttura, creando un nuovo Napoli C5. Che campionato sarà per i partenopei?
Stabiamalfi rimane una pagina storica del calcio a 5 campano, e mi inorgoglisce il fatto di aver fatto parte di quella società. Le fusioni, soprattutto in Campania, sono sempre molto difficili, sta all’intelligenza della dirigenza delle due società fare in modo che sia proficua dal punto di vista sportivo. Certo, in un campionato come la top ten 2013/2014 il Napoli parte con obiettivi diversi rispetto a quelle che erano le aspettative dello Stabiamalfi, in altre parole la salvezza dei partenopei sarebbe il coronamento di una grande stagione. Grazie e in bocca al lupo a SportCampania.it .