Metti un pomeriggio, un bar, un caffè e il lungomare di Salerno, non stiamo parlando di un set cinematografico e nemmeno di un quadro di un pittore paesaggistico, ma di una rilassata conversazione tra lo scrivente e il dirigente sportivo Vicenzo Musto, che nella sua carriera nel mondo del calcio campano può annoverare trascorsi nella Giffonese, sia come team manager che come direttore sportivo, in piazze importanti come la Scafatese, il Savoia (sia in Lega Pro che in Eccellenza, ndr) ed infine, nella Battipagliese. Musto, salernitano doc ma con Torre Annunziata nel cuore, ha acconsentito nel trasformare una semplice chiacchierata in un’intervista per SportCampania, parlando dei due gironi di Eccellenza, dell’elezione di Salvatore Gagliano al Comitato Regionale FIGC Campania, dell’amato Savoia e della sua ultima esperienza con la Battipagliese, senza dimenticare i programmi sul futuro.
La regular season del campionato di Eccellenza è ormai agli sgoccioli, come vedi l’operato delle squadre nei due gironi? Chi ti ha impressionato di più e chi ti ha deluso?
“Inizio col dire che c’è una differenza notevole tra i due gironi, guardo con più attenzione il girone A, che reputo più tecnico, dove si può vedere più calcio come piace a me. Il girone B di certo non è da buttar via, ma a mio avviso non ha lo stesso appeal. Quest’anno ho avuto la possibilità di stare a Battipaglia ed ho visto le squadre che lo compongono, però devo dire che nelle varie partite che ho visionato, mi sono imbattuto in alcuni under molto interessanti, come Guadagno e De Foglio dell’Agropoli, mentre del girone A, Di Micco del San Giorgio mi ha impressionato, un calciatore che ha militato nelle giovanili del Savoia e che ho seguito all’Isola Capo Rizzuto dove ha vinto il campionato, secondo me è stata una rivelazione ed è destinato a categorie superiori. Tra le squadre che mi hanno colpito, è doveroso elencare il Savoia, una vera macchina da guerra che ha meritato di vincere il campionato contro un’ottima Afragolese che ha allestito una formazione di tutto rispetto. Anche il Casoria si è ben messa in evidenza trascinata da Simonetti, che sta disputando una stagione straordinaria, un attaccante che apprezzo molto, come Sperandeo, meno fortunato in questa stagione, ma che ora ripartirà alla grande con l’Afro-Napoli United. Altra sopresa del girone A è il Monte di Procida, sta chiudendo la stagione nelle zone alte della classifica, anche se non credo riesca a partecipare ai play off, penso che la dirigenza possa ritenersi soddifatta da neo promossa. Nel girone B, per me, la sorpresa è stata rappresentata del Sorrento, partiti in sordina e in affanno, la squadra di Guarracino ha dimostarto alla lunga il proprio valore e qualità tecniche. Bene anche l’Agropoli, oltre ai già citati Guadagno e De Foglio, con Capozzoli hanno fatto la differenza. Non dimentico il Nola di Liquidato, impressionato tantissimo fino ad ora, disputando e uscendo a testa alta da una finale di Coppa Italia Dilettanti, oltre l’Audax Cervinara che quest’anno ha confermato la sua forza. Per finire, sono rimasto deluso dal Valdiano, squadra costruita per vincere ma che poi si è persa”.
Hai parlato del Savoia, tua ex squadra proprio lo scorso anno, a cui sei molto legato come per la stessa città di Torre Annunziata. Cosa è cambiato in questa stagione per raggiungere tali obiettivi? Anche l’anno scorso era un’ottima squadra di categoria.
“Lo scorso anno a causa di fattori esterni abbiamo solo assaporato l’impresa. Io ancora oggi ringrazio i vari Gennaro Esposito, Tulimieri, il portierone Gallo, Sibilli, Blasio e tutti gli altri, per la grande professionalità e per il rispetto che hanno avuto nei miei confronti. Quest’anno la vittoria è merito, oltre che della squadra, allenatore e staff tecnico, ma anche della dirigenza. A Torre Annunziata quest’anno hanno costruito un’eccellente struttura societaria, con dirigenti preparti e arricchiti sia da navigate esperienze sul campo e che da corsi federali di settore. Indomma non è gente che sta li per mettersi in mostra, ma per lavorare sodo e lavorare bene. Infatti, i risultati sono davanti agli occhi di tutti”.
Il tecnico Franco Fabiano ha portato al termine il compito assunto nella passata stagione, nell’immediato futuro lo vedi ancora seduto sulla panchina del Savoia in Serie D?
“Lui è uno dei fautori di questa promozione. A mio avviso le squadre che vincono non si cambiano, ma il calcio è strano, queste sono scelte che spettano al presidente Nuzzo e al direttore sportivo Mennitto, sicuramente loro sapranno valutare bene la situazione perchè sono persone che stanno nel calcio da tanto tempo e sanno che la gestione dello spogliatoio è fondamentale per una stagione positiva. Devo dire che Franco Fabiano è, ed io ne sono testimone, un vero maestro di calcio ma anche, come piace lo definisco io, un sergente di ferro. La sua esperienza in panchina è stata importante per l’Eccellenza e potrà esserlo ancora di più in una categoria semiprofessionistica come la Serie D, che difatti, ormai è una C2 mascherata”.
Hai iniziato la stagione a Battipaglia, poi sei andato via dalla Battipagliese, cosa hai da dire a riguardo delle zebrette?
“Ho iniziato con una breve consulenza, poi ho ricevuto la proposta per ricoprire un ruolo dirigenziale. A Battipaglia mi occupavo solo dell’organizzazione, ho suggerito l’acquisto di Filippo Blasio, un calciatore che ad oggi non ha deluso la piazza. Poi a dicembre sono andato via, putroppo la piazza di Battipaglia è molto particolare e chiunque andrà li si troverà a dover affrontare le medesima problematiche. Una cosa che non avrei mai fatto è quella di esonerare il tecnico Turdisco, un lusso per la categoria, nella prossima stagione sono sicuro che lo vedremo in una piazza importante”.
Spostiamo l’attenzione sul Comitato Regionale FIGC, che quest’anno ha visto un cambiamento con l’elezione di Salvatore Gagliano alla presidenza. Che parere hai a riguardo?
“L’elezione di Gagliano ha portato con se un cambiamento molto evidente, dopo pochi mesi di gestione abbiamo un Comitato Regionale che finalmente è diventato casa di tutti. Dove vige il principio fondamentale per il quale il regolamento è uguale per tutti. Sono veramente felice di questa sua elezione, auguro a Gagliano e ai suoi collaborati di far crescere sempre di più il calcio in Campania”.
Chiudiamo con un doveroso passaggio. Quale sarà il futuro di Enzo Musto? Hai già qualcosa in mente per la prossima stagione?
“Ti dirò, ho sentito e sono entrato in contatto con qualche società, tutt’ora sono in contatto con alcune società. Per la prossima stagione vorrei dedicarmi al Settore Giovanile, perchè i giovani rappresentano il futuro e mi auguro che i vari presidenti investano bene nei vivai per far crescere non solo i campioni di domani, ma anche per poter attingere dalla giovanili validi elementi per rispondere alla richiesta che la regola degli under impone”.
A cura di Gianfranco Collaro
fonte foto: ilCignoArt