Dino Fava: “Noi Dilettanti non siamo per niente tutelati. Il bonus da 600€? Non è granché, ma è meglio di niente”

Con il mondo del calcio sempre più in bilico a causa dell’emergenza Coronavirus, la situazione più problematica è sicuramente quella dei Dilettanti, che stanno vivendo un vero e proprio dramma, in primis dal punto di vista economico. Delle difficoltà di centinaia di calciatori ha parlato all’edizione odierna di Metropolis Dino Fava, bomber dell’Afragolese: “Non posso che essere d’accordo quando si dice dire che c’è una differenza abissale tra dilettanti e professionismo. Ed oggi la forbice è ancora più ampia rispetto a quindici anni fa. La crisi del calcio italiano ha colpito un po’ tutti: posso dire che oggi anche la Serie C e buona parte della Serie B non è che vivano nel modo migliore. È evidente, però, che nei dilettanti la situazione cambia moltissimo, soprattutto a livello economico”.

Fava entra nello specifico: “Non siamo per niente tutelati, siamo allo sbaraglio e la situazione è molto precaria, soprattutto in Eccellenza dove giochiamo senza avere un minimo di contratto o almeno una sicurezza economica. Nelle nostre categorie si parla solo di rimborso spese, e tante volte neanche quello si riesce a percepire, soprattutto quando le squadre hanno già raggiunto il loro obiettivo. Il bonus da 600€? Non è granché, ma è meglio di niente: viviamo una situazione difficile, e questo contributo può aiutare tanti ragazzi a pagare almeno le spese quali affitto, bollette ecc. Ho sempre detto che i calciatori che hanno una carriera a cavallo tra Serie C e Serie D devono essere bravi a mettere da parte qualcosina perché altrimenti i guadagni non ti permettono di star tranquillo quando appendi gli scarpini al chiodo, conosco tanti ex compagni che a 34-35 anni hanno dovuto cercarsi un lavoro. Io sono stato fortunato perché ho avuto alle spalle società ottime che hanno sempre pagato, forse tranne un piccolo periodo al Savoia dove abbiamo avuto qualche difficoltà, anche se alla fine riuscimmo comunque a ricevere tutti i rimborsi. Ora le aziende e gli sponsor sono in difficoltà e non so in futuro che fine faranno molte squadre”.

Riguardo le prospettive future del calcio, Fava dichiara: “Non so se i campionati riprenderanno – è quello che io mi auguro, anche se la vedo difficile – ma spero che almeno diano merito alle classifiche attuali, non tanto perché noi dell’Afragolese siamo primi, ma perché credo che ognuno meriti il posto che ha. Sarà più complicato per le retrocessioni, ma è una situazione non voluta da nessuno e bisogna accettare i verdetti del campo. In ogni caso spero che questa situazione faccia riflettere tutti sulla necessità di una riforma del calcio dilettantistico, che aiuti di più tanti ragazzi che vogliono giocare “a pallone”: nonostante alcuni dicono che il nostro non sia un vero lavoro, oggi anche nei dilettanti un calciatore è impegnato tutti i giorni, in settimana ti alleni e nei weekend ci sono le partite. Mi metto nei panni di chi deve decidere e so che non è assolutamente semplice, ma spero ci possano essere delle sovvenzioni economiche che aiutino noi dilettanti”.