Dimezzata la squalifica di Lamberti: “Chiedo scusa, ma non ho detto frasi sessiste”

Lo scorso 23 marzo, il preparatore di portieri dell’Agropoli, Giuseppe Rocco Lamberti, veniva squalificato dal Giudice Sportivo Territoriale, per “Come relazionato dall’AA1,dopo ripetute lamentele, si alzava ed andava verso l’uscita dal tdg urlando contro la terna e rivolgendo all’AA1 frase discriminatoria che comporta una offesa e/o denigrazione per motivo di sesso” – questo il contenuto della sentenza- ricevendo una squalifica di 10 giornate e causando anche l’allontanamento da parte della società.

L’allenatore ha presentato, come il diritto consente, il ricorso alla Corta Sportiva di Appello Territoriale, che nei giorni scorsi si è pronunciata accogliendo in parte il ricorso, dimezzando la squalifica del Lamberti: “Di accogliere parzialmente il reclamo e per l’effetto riduce la squalifica al sig. Lamberti Giuseppe Rocco a cinque giornate di squalifica. Dispone restituirsi il contributo di accesso alla giustizia sportiva in quanto già versato”. 

Abbiamo ascoltato mister Lamberti che, dopo settimane di silenzio, ha detto la sua sulla vicenda:

“A seguito dell’accoglimento del ricorso da parte del giudice sportivo (comunicato ufficiale 51 csat, ndr) che, non ravvisando alcun comportamento a sfondo discriminatorio, ha dimezzato la squalifica che mi era stata inizialmente comminata, da 10 a 5 giornate, credo sia opportuno che anche io dica la mia! Premetto le più sincere e doverose scuse alla terna tutta per aver protestato ed essermi allontanato dal terreno di gioco, ma sottolineo che il contenuto  delle mie proteste non aveva affatto natura sessista, nè finalità offensive nei confronti di alcuno e la decisione del giudice sportivo ne è la più lampante dimostrazione.

Ho profondo rispetto per i diritti di ciascuno, non ho mai avuto la benché minima intenzione di denigrare l’assistente in quanto donna. Il mio unico, sebbene discutibile fine, è stato protestare per la direzione arbitrale nel merito. Altrettanto profondo rispetto ho sempre dimostrato nei confronti della società u.s. Agropoli, la cui immagine non ho leso in alcun modo; ad oggi, a risultare infangato, è il mio nome, anche a causa di notizie erroneamente riportate da alcune testate giornalistiche, sulla base del comunicato emesso dalla medesima società.

Chiedo espressa rettifica degli stessi perché l’episodio che mi ha riguardato, venga descritto con contenuti veritieri, corroborati dall’esito del ricorso, che mi vede punito esclusivamente per quanto previsto dall’art 36 del CGS. Mi preme ringraziare l’avv Gaetano Aita per le doti umane e professionali dimostrate.”