Il dottor De Nicola: “Favorevole all’obbligo vaccinale per i calciatori. Su un nuovo rinvio di Juve-Napoli…”

Il Covid-19 torna a spaventare la Serie A. Metà delle squadre del massimo campionato è alle prese con positività al Coronavirus, con la Salernitana tra le più colpite, ma contagi anche tra le fila di Napoli, Empoli, Atalanta, Genoa, Fiorentina, Spezia e Torino. Per analizzare la situazione – e la possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale per i calciatori – i colleghi di Metropolis hanno intervistato Alfonso De Nicola, ex medico sociale del Napoli. Queste le sue dichiarazioni: “Siccome io credo moltissimo nella scienza e nella ricerca, che è la sua naturale conseguenza, non posso che essere d’accordo con questa proposta. Il vaccino è sempre la soluzione giusta, perché questa è l’unica arma che abbiamo a disposizione al momento per combattere il Covid. Le stime della Figc parlano di un 4-5% di calciatori che non hanno il vaccino? Se fossero confermati questi numeri, mi sembra una quota bassa rispetto alla media nazionale. È sicuramente un buon dato, ma certamente me l’aspetterei ancora più basso”.

De Nicola prosegue parlando dell’eventualità che il vaccino possa compromettere la prestazione sportiva: “Assolutamente no: la gente ha paura di farsi il vaccino perché probabilmente starà male per un paio di giorni. Ma è, appunto, solo un’eventualità e che dura al massimo un paio di giorni. Bisogna sicuramente essere cauti, ma gli estremismi sono sbagliati: problemi ulteriori per gli atleti non ce ne sono assolutamente. Introdurre misure più stringenti? Vanno bene per i cretini. La gente deve responsabilizzarsi, e devono farlo anche i calciatori, in considerazione del fatto che non sono cretini. Un nuovo stop del calcio non sarebbe una sconfitta, oggi l’importante è risolvere il problema Covid, con qualsiasi mezzo”.

La conclusione è su Juventus-Napoli, ed un nuovo rischio rinvio dopo quello di ottobre 2020: “E’ inevitabile che il rischio che si possa ripetere la stessa situazione di quindici mesi fa esiste. All’ASL ci sono degli esperti deputati proprio a prendere queste decisioni e pertanto ritengo che qualsiasi scelta venga fatta sarà quella giusta, perché saranno dettate dalla scienza e dalle situazioni che si verificheranno in prossimità della partita”.