I 40 minuti del PalaBarbuto parlano chiaro: guidata da un Rossato in stato di grazia e con l’ottima prima partita dell’esordiente Logan la Givova Scafati Basket batte la Scaligera Verona per 92-87 e conquista i primi due punti nel campionato di Serie A1 2022/23.
L’ultima vittoria dello Scafati in Serie A1 era arrivata, ovviamente, nel 2008, quando la squadra giallobleu non riuscì a preservare la permanenza nella massima serie. In un anno maledetto furono solamente dieci le vittorie di Scafati, con la decima arrivata proprio nell’ultima gara della stagione, in trasferta a Varese, contro l’unica squadra in grado di fare peggio in quell’annata. La gara dell’ultima vittoria, dunque, coincideva anche con l’ultima volta di Scafati in A1 prima del ritorno: 27 Aprile 2008. Fu anche l’ultima partita in casacca giallobleu di Gigi Datome, all’epoca non ancora il Gigione nazionale, senza barba ma con un potenziale enorme, già mostrato a sprazzi sul parquet del PalaMangano nell’arco delle due stagioni.
Da allora passano 5292 giorni in cui accade di tutto: Scafati continua a costruire la sua tradizione in A2, nonostante la ripartenza dalla B nel 2013 che però non pregiudicò il prosieguo della storia giallobleu a spicchi.
5292 giorni di onore, gloria, ma anche sconfitte e amarezze, tra cui forse la più grande targata Brescia, nel 2016, che la Givova non è riuscita a vendicare la settimana scorsa. E Verona, inoltre, era un piccolo neo sulla mirabolante stagione 2021/22, con la promozione in massima Serie solamente in parte macchiata dalla sconfitta in finale scudetto proprio contro gli scaligeri.
Ma il Basket dà e il Basket toglie, e se lo scudetto di A2 non cancella una storica promozione, la vittoria al PalaBarbuto è la giusta ricompensa e premia una squadra che in questo inizio di stagione aveva speso tanto e raccolto poco, sia per il valore degli avversari che per un pizzico di sfortuna. Il 92-87 della sirena pone finea un conteggio storico.
5292 giorni dopo la Scafati del Basket torna a vincere in A1.
Di Pasquale Formisano
Foto di Francesco Carotenuto