Di Pasquale Formisano
A gennaio del 2001 lo Scafati Basket si ritrovava non solo con un nuovo millennio ma anche con un nuovo Palazzetto dello Sport: la Serie A2 era un palcoscenico troppo grosso, infatti, per il vecchio PalaOberdan, teatro comunque di imprese storiche, come il tricolore vinto dalla Handball Scafati nel 1984, una delle prime compagini del sud a laurearsi campione d’Italia contro i giganti del nord, oppure la finale dell’Ovito Scafati contro Baltur Cento e quella tripla di Pierfilippo Rossi allo scadere.
Da oramai 18 anni, dunque, il PalaMangano ospita le vicende della compagine scafatese di pallacanestro e, alzando gli occhi al cielo si possono notare i gonfaloni che ricordano le più esaltanti vittorie della squadra giallobleu.
QUANTI RICORDI – Otto bandiere, cento ricordi, migliaia di emozioni: partendo dalla vittoria più recente, quella Coppa Italia conquistata nel 2016 con Perdichizzi in panchina e con Ammannato, Crow, Portannese, Loschi, Mayo e Simmons a dettar legge sul parquet. Poi la riscalata alla A2 dopo la ripartenza di inizio decennio, e poi il favoloso 2005/06, l’anno d’oro del basket scafatese, condito dalla prima vittoria della Coppa Italia e dalla storica promozione in massima serie in quella magica notte del 13 aprile 2006, contro Ferrara. Poi, andando verso destra, si passa pian piano al PalaOberdan, a quella tripla di Rossi del 1999/2000 e poi a quel favoloso campionato 1997/98 che valse il passaggio in B1, in una squadra che schierava, tra gli altri, Michele Marino, Roberto Cipolat, Giovanni Marchetti, Pino Vitiello e Pino Corvo, quando per la prima volta il parquet giallobleu aveva fatto il suo ingresso nella vecchia struttura sportiva, coprendo quella vecchia ma leggendaria gomma rossastra degli anni precedenti.
QUALCOSA NON TORNA – Si giunge cos√¨ all’ultimo gonfalone e ci si rende conto che qualcosa non quadra: la scritta recita “1995/96 Promozione in B2″, eppure stavolta il tempo ha giocato un brutto scherzo agli addetti del PalaMangano: nel 95/96, infatti, Scafati militava già in Serie B2, provando a costruire il progetto che avrebbe poi garantito la scalata a lidi ben più ambiziosi, con un roster che comprendeva Longo, Guzzone, Cotugno, Urbani, lo stesso Vitiello.
LA NOTTE D’ORO DI CAPITAN PAGANO – La promozione in B2, invece, era arrivata l’anno precedente, nel 1994/95, agli albori dell’era Longobardi. La Credicoop Scafati si presentò ai nastri di partenza del Girone B di Serie C1 come una delle favorite per la vittoria al titolo, con un roster comprendente il play Andrea Jurich, il centro Beppe Grimaldi e gli utilissimi Girota, Langella, Festinese, Aliberti, Tramonti, Cannavacciuolo, Cimminiello, Cardella, Gargiulo, Lombardi, Pistocco, con la fascia di capitano al braccio del sempreverde Antonio Pagano, sotto la regia di Angelo “baffo” Cirac√¨”. Dopo aver concluso la regular season al secondo posto alle spalle di San Severo, Scafati si impose in finale Play Off proprio contro la capolista, al PalaOberdan, in una serata d’oro per capitan Pagano, un vero e proprio cecchino da tre punti, autore di una prestazione da capogiro che regalò la promozione a una squadra bellissima e a un palazzetto festante. Passano gli anni e si scrive la storia, l’errore del PalaMangano sicuramente non avrà conseguenze gravi sulla leggenda dello Scafati Basket, ma è giusto che certe imprese esaltanti vengano ricordate con la dovuta esattezza.
Pasquale Formisano