Coppa Davis. Fognini: “La città è bellissima”. Barazzutti: “Napoli un valore aggiunto”

Le sensazioni sono buone. Migliore conferma Fabio Fognini non la poteva dare nella tradizionale conferenza pre-draw. Al momento mi sento molto meglio rispetto a qualche giorno fa. Mi sto allenando bene: non sono ancora al 100% ma mancano ancora due giorni a venerd√¨. Noi siamo una grande squadra ma in Davis tutto può succedere. Murray è un avversario pericoloso – aggiunge il numero uno azzurro – era fortissimo anche da junior, me lo ricordo bene. Del resto ha vinto Us Open, Wimbledon e la medaglia d’oro alle Olimpiadi oltre ad essere arrivato fino al numero 2. Non devo certo dire io quanto sia forte. Sono contento di giocare ancora una volta a Napoli: la città è bellissima e spero che ci porti fortuna come contro il Cile due anni fa.
Sull’Italia favorita per un posto tra le prime quattro del World Group si sbilancia, sempre però con moderazione, Corrado Barazzutti: E’ un buon momento per l’Italia. Abbiamo una delle squadre migliori degli ultimi anni. E sono molto ottimista anche per il futuro. In Davis comunque nulla è scontato – ribadisce il capitano azzurro –la Gran Bretagna ha un campione come Murray. Sarà una sfida difficile ma la posta in palio è importante. Giochiamo in casa quindi mi aspetto che il pubblico ci sostenga. E tanto. Il pubblico napoletano sarà un valore aggiunto ma so che si saranno anche tanti tifosi inglesi. I giocatori dovranno mettercela tutta. La semifinale è un grande obiettivo sia per noi che per loro: sono tanti anni che manca un risultato del genere. A noi il compito di giocare al meglio. Difficile ad ogni modo parlare di percentuali: Giochiamo in casa e sulla superficie che preferiamo – aggiunge Barazzutti – forse noi abbiamo un piccolissimo vantaggio.
Quella contro la Gran Bretagna è sicuramente la sfida più importante per Fognini, Seppi, Lorenzi e Bolelli.Inutile negarlo, è un’occasione – sottolinea Simone – l’incontro è difficile ma è alla nostra portata. Saranno tre giorni durissimi. E Murray resta un giocatore incredibile, anche se la terra battuta non è la sua superficie preferita.
Giocare ad un passo dal golfo obbliga a confrontarsi anche con ‚Ķ il vento. Andreas Seppi non è però preoccupato: Due anni fa contro il Cile non ci furono problemi. Comunque ce lo aspettiamo visto che giochiamo vicino al mare, ma ci sarà sia per noi che per loro.

FederTennis