Cipriano Coppola tra amarcord e attualità: “A Casola rivivo la Libertas. Under? Rivediamo la regola”

Ospite della terzo appuntamento con Sport Campania Live, in diretta sul profilo Instagram di SportCampania, il dirigente sportivo Cipriano Coppola a tutto tondo tra la vita privata ai tempi del Covid-19 e sul mondo del calcio. L’anima del Casola Calcio ed grande conoscitore di calcio, nella fattispecie quello campano, affronta gli argomenti della ripresa del campionato, tra amarcord e nuove esperienze.

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“Per la professione che faccio ho scelto di isolarmi, anche dalla famiglia. Queste feste sono stato da solo, mi ha fatto compagnia, per fortuna, il mio cane”. – Così sulla sua vita ai tempi della pandemia, una scelta del dirigente campano che prosegue – “Ora sto in congendo, ho avuto problemi in passato e quindi meglio prevenire. Ma se da un lato mi può far piacere, da un altro sono rammaricato perchè la mia è una professione che mi piace”. – Dopo un escursus sulla quarantena si passa a parlare di calcio e di eventuali riprese, Coppola ha un’idea più che chiara – “Penso che per i dilettanti non ci sarà la ripresa. In serie A c’è la possibilità di sostenere certe spese, mentre tra i dilettanti non si possono gestire determinate situazioni, a partire dagli allenamenti, anche in serie C la vedo dura”. – Il dirigente sportivo ribadisce un concetto già fatto presente recentemente – “Lo dissi ad inizio contagio, questa situazione sarà l’alibi dei furbi, di quei presidenti che sfrutteranno tutto questo per non rispettare gli impegni presi”. – Sulle decisioni da prendere per i campionati – “Non invidio chi deve prendere queste decisioni. Se da un lato possiamo dire che l’Afragolese stava distruggendo il campionato nel girone A, diversamente nel girone B è ancora tutto in discussione e qui sarebbe difficile prendere una decisione. Fin quando è netto il distacco non si fa un torto a nessuno. Siamo fortunati ad avere un presidente come Cosimo Sibilia, perchè saprà farsi valere e si sceglierà la soluzione migliore. Sicuramente qualcuno verrà penalizzato, ma in primis bisogna pensare alla salute delle persone. Già il blocco delle retrocessioni potrebbe essere una cosa buona, anche se ci sono squadre che hanno 1 punto o 0 punti”. – Quest’anno a Casola in Terza Categoria e l’amarcord della Libertas Stabia, sempre nel cuore di Coppola – “Presi la Libertas Stabia in Terza Categoria, l’ho tenuta in vita per oltre 30 anni, facendo un calcio privo di interessi personali, di passione, ed ho tenuto fede a questa mia scelta per tanti anni, poi portai la squadra a Gragnano. Abbiamo fatto un campionato di D, facendo un buona stagione, poi mi fecero fuori. Poi sono tornato quando dovevano fare la guerra a Carmine Franco, ho portato Rosario Campana. Una stagione bella, in cui abbiamo espresso un buon calcio e chiudendo al nono posto. Dopo quell’anno ho salutato Gragnano, ora mi dispiace che sono in Eccellenza. Ritornando alla Libertas, li facevo tutto, ho sempre avuto molta fiducia, quando cambi realtà ti scontri magari con altre figure che vogliono apparire, prendere calciatori. Io personalmente ci ho sempre rimesso nel calcio e la mente ad un certo punto si è rifiutata di queste situazioni. Ho provato con l’Angri e col Sant’Agnello, ma è stato uguale. Ora c’è stata l’opportunità del Casola, mi hanno chiesto di dare una mano. Abbiamo fatto questa squadra, abbiamo coinvolto il paese. Mi stanno dando tanto, sto rivevendo un po. la Libertas Stabia, sto veramente bene qui”. – Una battuta sul Sant’Anastasia che è tornata nel calcio – “Per anni ci siamo dati battaglia tra amicizie e lealtà. Ora hanno un bel campo, importante che tornino queste realtà nel calcio. Ripartire dalla Terza Categoria è un lungo cammino, ma con la giusta programmazione si può tornare nel calcio che conta”. – Sulla proposta del direttore sportivo del Real Poggiomarino – “Un sorteggio significherebbe che pure una squadra di Sala Consilina dovrà giocare al nord della Campania, quasi nel Lazio. Credo che la divisione geografica sia quella migliore, proprio perchè siamo dilettanti e magari qualche reltà non può sostenere tutte queste spese. A Poggiomarino stanno facendo bene, hanno una buona squadra, hanno preso Mosca dall’Afragolese che è un mio figlioccio, hanno Lucarelli e tanti altri, bisogna dire che nel girone B avrebbero affrontato minori difficoltà”. – Masecchia e la sua Afragolese – “Ho avuto la possibilità di vederli anche in fase di preparazione. Hanno una società importante ed è una piazza importante. Masecchia è un bravo ragazzo e un lavoratore che è stato anche sfortunato in passato, ora tutto torna sta facendo un ottimo lavoro. Anche a Gragnano fu penalizzato dopo aver fatto sette risultati utili consecutivi”. – Delusioni di stagione, restando nell’Eccellenza – “Mi aspettavo qualcosa di più dalla Frattese, onestamente mi aspettavo che se la giocava fino alla fine”. – Il discorso si sposta sulla serie D e sul Sorrento – “Una squadra fatta bene, ma che quando doveva fare il salto di qualità non è stato in grado. Stanno crescendo, Antonio Amodio ha fatto un buon lavoro, hanno un allenatore importante con buoni calciatori, specialmente quel La Monica, che lo portai a Gragnano che era un under, se riesce a mentalizzarsi può giocare tranquillamente anche tra i professionisti. Un giocatore importante, un jolly, si può schierare ovunque, lo consiglierei a diverse squadre di serie C”. – La chiosa col settore giovanile e la poca curanza che abbiamo in Italia, oltre al minore numero degli under in Campania –  “Non si investe seriamente sul calcio giovanile in Italia, se vediamo in inghilterra fanno esordire i 17enni, in Olanda c’è la famosa scuola Ajax. Da noi no, anche se l’Inter ha un grande talento, Sebastiano Esposito che è un 2002, l’ho visto crescere. Quando un giocatore è valido, quando è un talento, lo noti, poi magari c’è chi ha bisogno di un po’ di tempo. Meno under in Campania? Bisogna adeguarsi alle altre regioni, magari rivedere la regola unificando questo obbligo”.