Un grande passato da calciatore per Christian Manfredini, che appese le scarpette al chiodo ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore. Nel 2016 il Valdiano, mentre dal 2017 le giovanili dello Spezzano Albanese.
Una giornata in Puglia, nella zona del tarantino, per la precisione a Grottaglie, per uno stage con i suoi calciatori e l’occasione per soffermarsi ai nostri microfoni facendo un salto nel passato e in particolare per le esperienze campane.
“Ho tanti ricordi della mia carriera, che è stata lunga, ma se devo scegliere scelgo i ricordi iniziali -spiega l’ex centrocampista- Quando sono partito per andare a giocare nelle giovanili della Juventus, che mi ha fatto crescere, maturare, diventare più uomo”.
Pensiero sul calcio campano e sulla situazione dell’Avellino, diviso tra la vendita e il sequestro preventivo dei beni della Sidigas: “Non è una questione solo campana, ahimè tutto il calcio in generale fa fatica a formarsi o a diventare grande, giustamente la Federazione ha fatto una stretta sulle fideiussioni, molte società fanno fatica ad iscriversi. Napoli? Una realtà importante. Avellino? Faccio fatica a fare commenti, non conosco bene le realtà della società, ha un blasone importante, peccato non riescano a dare di più”.
Sulla sua parentesi all’Agropoli fresco ripescato in Serie D: “Quando vieni da categorie elevate e vuoi continuare a giocare, provi e scendi di categoria, poi molte volte ti accorgi che è meglio non farlo, io me ne sono reso conto e ho preferito non farlo”.
Cristina Mariano