Sepe: Titolare dopo tempo immemore, attento su Radovanovic e bravo con i piedi. Voto 6+
Albiol: Sempre attento, fa buona guardia su Inglese. Di testa impegna Sorrentino. Voto 6.5
Koulibaly: Come il collega di reparto iberico, tiene a bada Birsa prima, Meggiorini dopo. Voto 6.5
Rui: Esordio dal primo minuto, preciso ed ordinato, non riesce ad incidere in fase propositiva. Voto 6
Hysaj: Prestazione sufficiente, si sacrifica nell’ultima mezz’ora sulla corsia di sinistra. Voto 6
Jorginho: La convocazione non gli giova, tanti errori. Voto 5
Hamsik: Fa filtro a centrocampo, primo tempo decente, ripresa in calo evidente. Voto 5.5
Zielinsky: Impalpabile, leggermente meglio nella seconda frazione. Voto 5+
Callejon: Sua l’occasione migliore della partita, il diagonale esce fuori. In affanno. Voto 5.5
Mertens: Sbatte contro il muro clivense, si allarga ma serve a poco. Lezioso. Voto 5+
Insigne: Non sempre preciso ma è l’unico a provarci fino alla fine, quando è Sorrentino a negargli la rete. Voto 6.5
Subentrati
Maggio: Prova a spingere. Voto 6
Allan: Questa volta poco incisivo. Voto 6
Ounas: Troppi pochi minuti. Voto 6
Sarri: Rui al posto dell’infortunato Ghoulam è la scelta più logica. Non convince il centrocampo con gli attuali Hamsik e Zielinsky.
La bellezza del gioco del Napoli è merito suo, lui ha dato una identità a questa squadra, creando un meraviglioso collettivo attraverso un intelligente e maniacale impiego di buoni ed ottimi calciatori.
Abbia il coraggio, la spregiudicatezza, l’istinto di liberarsi di alcuni dogmi per quanto concerne la gestione della rosa, inutile e dannoso fossilizzarsi con alcune gerarchie soprattutto in mediana.
Una rosa azzoppata (da migliorare e completare il primo gennaio) che non è omogenea, ma è profonda fatta eccezione per il reparto offensivo che paga l’infortunio di Milik, e le scelte (anche sue) del recente passato di allontanare da Napoli alcuni buoni interpreti.
Il Napoli non ‚Äòdeve vincere’ lo scudetto, ha la possibilità di provarci sul serio, ma allo stesso tempo non ha nulla da perdere: i primi 3/4 posti che valgono l’obiettivo stagionale ovvero la Champions, salvo cataclismi, sono ampiamente alla nostra portata.
I due infortuni, in particolare quello di Ghoulam mai come quest’anno decisivo ed incisivo sull’asse di sinistra partenopeo, potrebbero in qualche modo far emergere i limiti di un ‚Äòdisegno’ al limite dell’utopico, suggellato con il famoso patto. Quel disegno però necessita di una maggiore e reale partecipazione di tutti gli elementi presenti in rosa, il patto insomma va ‚Äòallargato’. La rivoluzione dev’essere tentata a 360 gradi, senza paura e senza rimpianti.
Al Bentegodi contro un coriaceo e perfetto Chievo, ci voleva la giocata di un singolo, purtroppo i singoli oggi sono rimasti a Napoli. Primi due punti ‚Äòpersi’ della stagione, meriti dei veneti e demeriti di un Napoli sottotono, a tratti irritante, che paga le fatiche di Champions (due 0-0 in campionato dopo le gare con il City). Azzurri che restano primi, giova ricordarlo, ma che lasciano intravedere qualche piccolo fastidioso scricchiolio.
Arriva la sosta, mai tanto benvenuta, si tira il fiato e si ricaricano testa e gambe, per l’ultimo segmento della prima metà stagionale che si concluderà il 30 dicembre.
Arbitro: Gara facile, manca un giallo a Birsa. Voto 6-
Chievo: Sarebbe bello se giocassero sempre cos√¨, con questa intensità e cattiveria agonistica. Solo due settimane addietro, il terribile Milan gli rifilava a domicilio 4 palloni, che diventano 8 con il poker subito nell’ultimo week-end a Marassi blucerchiato. Tipico esempio di compagine appartenente al famoso limbo della A Italiana, salva e senza obiettivi ambiziosi ancor prima di iniziare la stagione. Scendiletto o ostico avversario a seconda delle esigenze e dei propri capricci.
Pasquale Lucchese