Benritrovati al nostro sesto appuntamento con la rubrica del mercoled√¨ targata SportCampania.it, Chi l’ha visto‚Ķin campo!. Oggi parleremo di Kerlon Moura Souza o meglio conosciuto con il nome di Foquinha, centrocampista brasiliano classe ’88 e vecchia promessa del calcio carioca.
Kerlon muove i suoi primi passi nel mondo del calcio tra le fila del settore giovanile del Cruzeiro, facendo il suo esordio in prima squadra nel 2005, al termine del Sudamericano Under 17, dove l’astro nascente brasiliano riesce a trascinare alla vittoria i suoi, diventando il miglior giocatore e capocannoniere del torneo. Viste le sue abilità nel dribblare l’avversario e la sua capacità di saltare spesso i difensori con numeri spettacolari, tra cui il palleggio di testa, inizia a diventare oggetto di brutti falli, talvolta scomposti, da parte dei suoi marcatori. Ma è proprio con la maglia della squadra di Belo Horizonte che si conquista il soprannome di Foquinha, che significa piccola foca. Con la casacca del Cruzeiro disputa quattro stagioni, in cui proprio a causa di numerosi infortuni, riesce a totalizzare solo 28 presenze tra campionato e coppe.
I costanti colpi proibiti presi combinati ad un fisico esile e tendente all’infortunio facile, limita il giocatore che alla solo età di 19 anni ha già subito due gravi infortuni al ginocchio, che lo costringono a star fuori per un lungo periodo. Nonostante ciò, Kerlon non si perde d’animo, le squadre europee iniziano ad interessarsi a lui. La prima a trattare le prestazioni del brasiliano è il Torino, ma il Cruzeiro spara cifre spropositate per le casse dei piemontesi, arrivando a chiedere fino a 20 milioni. Successivamente arriva anche Mino Raiola che cercherà di portare il giocatore in Inghilterra, a Manchester sponda United. Il club dell’allora manager Ferguson è sul punto di chiudere la trattativa, ma l’ennesimo infortunio compromette il trasferimento ai Red Devils.
In Italia, però, non è solo cercato dal Torino e ben presto circola la voce di un interessamento di Juventus e Inter. I neroazzurri ci credono di più e Moratti porta in Italia il giocatore, pensando di aver messo a segno un colpo grosso di mercato. All’Inter il professor Benazzo, medico di fiducia dei neroazzurri, gli ricostruisce i legamenti crociati e poi la Beneamata lo gira al Chievo, in un’operazione simile a quella di Julio Cesar, per poi poterlo tesserare l’anno successivo. Esordisce in Serie A con la casacca dei clivensi ma non riuscendo a ritagliarsi spazio e racimolando solo quattro spezzoni di gara senza incidere. Nell’estate del 2009 torna all’Inter, con cui firma un contratto triennale.
Ma i neroazzurri si rendono conto che non sanno cosa farne di Kerlon, vista la spietata concorrenza in un attacco formato da gente come Eto’o, Milito, Balotelli, Suazo e Arnautovic. Per il brasiliano non c’è spazio e viene girato in prestito con diritto riscatto all’Ajax, la quale lo inserisce nella Jong Ajax, formazione giovanile dei lancieri che per anni è stata tra le migliori se non la migliore fucina di giovani campioni. La sorte è avversa e durante un allenamento si infortuna in modo grave al ginocchio sinistro, recuperando solo dopo sei mesi. L’avventura di Kerlon all’Ajax finisce senza ma aver giocato un solo minuto, con gli olandesi che a stagione finita lo rimandano all’Inter senza troppi complimenti.
Tornato in Italia la sorte continua ad accanirsi contro di lui, subendo l’ennesimo infortunio della sua carriera che lo costringe a sottoporsi all’ennesimo intervento chirurgico. L’Inter ormai non crede più nel brasiliano e lo manda in prestito al Paranà, squadra della Serie B brasiliana. Il ritorno in patria non è dei migliori e dopo appena cinque mesi, la società curitibana gli rescinde il contratto, a causa dei suoi continui infortuni subiti in passato che ne hanno condizionato il rendimento in campo. Successivamente passa sempre in prestito al Nacional che partecipa al campionato Mineiro e poi viene ingaggiato a titolo definitivo dal club brasiliano, una volta scaduto il contratto con l’Inter. Ma anche qui non riesce a trovare il giusto riscatto, scendendo in campo una sola volta.
Nell’estate del 2012 decide di cambiare aria e si trasferisce in Giappone dove firma un contratto con il Fujieda, che milita nella terza divisione giapponese. Nonostante una carriera rivelatasi diversa da quella annunciata, Kerlon riesce a ritrovare un po’ di serenità, Kerlon riesce a trovare nella terra del Sol Levante continuità e ben presto anche i gol; nelle prime sette partite realizza tre reti e sei assist. Attualmente gioca ancora in Gippone con la casacca viola del Fujieda, dove nella stagione appena conclusa ha realizzato sei reti in 14 gare disputate, finendo il campionato in tredicesima posizione e vincendo la Shizuoka Prefecture Cup. Noi personalmente gli facciamo i nostri auguri, e che la sua carriera continui inseguendo un pallone sul rettangolo verde piuttosto che un intervento chirurgico in ospedale.