Due fenomeni della panchina di fronte, stelle luccicanti ma un po’ acciaccate e il massimo della rivalita’ che puo’ esserci in una partita di calcio.
Benvenuti a Lisbona, ecco a voi il derby di Madrid che vale la Champions. Per la prima volta nella storia, a contendersi il principale trofeo europeo per club, saranno due squadre della stessa citta’. Da un lato i blancos, che dal 2002 inseguono l’agognata ‘Decima’ e che per questo si sono affidati allo specialista Carlo Ancelotti, dall’altro i colchoneros, cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni sotto la guida del Cholo e a caccia di un ‘doblete’ che rimarrebbe impresso nella storia. Una finale inattesa, soprattutto sulla sponda Atletico, bravo a imporsi per due volte in Europa League (2010 e 2012) prima di compiere il grande salto. Una stagione da sogno quella della truppa di Diego Simeone, culminata nella conquista della Liga e che ora potrebbe diventare leggendaria sollevando quella Coppa dei Campioni gia’ sfiorata nel ’74, salvo arrendersi dopo due partite al Bayern Monaco. L’Atletico ha saputo farsi strada in un girone con squadre esperte come Porto e Zenit prima di collezionare scalpi illustri come quelli di Milan, Barcellona e Chelsea. Il tutto senza nemmeno una sconfitta. Un cammino figlio di una grande organizzazione di gioco e di una condizione fisica a tratti straripante, con pochi veri top-player e tanti buoni giocatori che pero’ hanno saputo fare il salto di qualita’. Di fronte, pero’, c’e’ un Real alla sua 13esima finale di Coppa dei Campioni (9 vittorie e 3 sconfitte il bilancio), la prima dal 2002. “Sono giocatori importanti, ma allo stesso tempo sono solo dei nomi, alla fine giocheranno loro oppure altri due ragazzi che dovranno dimostrare di sapere chi sono”. Anche il Real ha i suoi dubbi: recuperato Ronaldo, Ancelotti dovrebbe poter contare anche su Benzema mentre va verso il forfait Pepe, che in difesa sara’ sostituito da Varane. A fare le veci dello squalificato Xabi Alonso sara’ Modric, con Khedira subito dall’inizio. “Per me la ‘Decima’ e’ un sogno, non un’ossessione – mette in chiaro Ancelotti – Tutto il mondo sa quanta voglia ha il Real di vincere, era un nostro obiettivi e ci siamo vicini”.
Per quanto riguarda l’atteggiamento del Real stasera, “abbiamo il nostro modo di giocare e cercheremo di imporlo. Mi aspetto una partita equilibrata, dobbiamo difendere bene e attaccare bene, sono le nostre caratteristiche. I giocatori sono molto motivati, se giochiamo come contro il Bayern vinceremo. Poi puo’ succedere di tutto in una finale ma chi sara’ piu’ squadra ha avuto la meglio”. La Decima e’ diventata un’ossessione per la Casa Blanca, Florentino Perez non ha badato a spese (vedi Cristiano Ronaldo e Bale) pur di allestire una squadra in grado di dominare anche in Europa. E fallito l’esperimento Mourinho ha puntato su Carlo Ancelotti, uno che di Champions se ne intende, avendone vinte due senza dimenticare l’incredibile finale di Istanbul, dove il suo Milan getto’ al vento una vittoria ormai in cassaforte. Il Real e’ cresciuto molto in questa stagione, piano piano il tecnico di Reggiolo ha trovato gli equilibri giusti e trascinato da un Ronaldo sempre piu’ straripante (12 gol in questa edizione) ha travolto ogni ostacolo che si e’ trovato davanti, ultimo il Bayern Monaco campione in carica guidato da Guardiola. Real e Atletico (un solo precedente in Europa, nelle semifinali della Coppa Campioni ’58-59 con i blancos che la spuntarono dopo tre partite) si sono gia’ affrontati 4 volte in questa stagione: un pari e una vittoria colchoneros in campionato, doppio successo merengues in Coppa del Re. Ma stasera sara’ tutt’altra storia.
“Cerco di vivere questa finale non con pressione ma con responsabilita’ – assicura alla vigilia Simeone – la responsabilita’ del fatto che tanta gente ha fiducia in noi e vogliamo ripagarla. Non mi sento sopraffatto come molte persone potrebbero pensare, pero’ avverto sulle mie spalle il peso delle responsabilita’. E’ una partita unica, contro la migliore squadra al mondo, ma noi, anche se abbiamo vinto la Liga, non abbiamo perso la nostra umilta’”. Nell’Atletico restano da sciogliere i dubbi relativi a Diego Costa e Arda Turan, che stanno provando a recuperare a tempo di record.
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