Casertana. Il play-off per evitare un fallimento tecnico

Tredici vittorie, dodici pareggi e undici sconfitte, 36 partite vissute tra tantissimi bassi, rarissimi alti e una classifica che alla fine, dopo la vittoria sulla Sicula Leonzio di domenica scorsa, dice che la Casertana avrà la chance dei playoff per rendere buona (?), sufficiente (?) la sua stagione martoriata dagli infortuni. I ‚ÄòFalchetti’ hanno ottenuto 13 vittorie in tutto il campionato grazie alla vena realizzativa di Gigi Castaldo, che a 37 anni è il capocannoniere della squadra e del girone C con 17 reti.

E dire che la Casertana aveva iniziato la stagione con aspettative grandissime, galvanizzate dalla promettentissima, seppur costosa, campagna acquisti della società di Giuseppe D’Agostino: arrivarono a settembre giocatori con esperienza in club di categoria superiore come Floro Flores, Zito, Angelo D’ Angelo, Vacca, lo stesso Castaldo ect‚Ķ

La stagione ha inizio con mister Gaetano Fontana, il quale da settembre può avvalersi sulla carta di una squadra piena zeppa di giocatori dotati di esperienza, tecnica e mentalità vincente: insomma si partiva col mix giusto per arrivare al traguardo prefissato dalla società,la promozione in Serie B. Ma essere forti sulla carta in questo calcio non basta, c’è bisogno anche di ferocia, determinazione, voglia di raggiungere l’obiettivo e tanta fortuna. La dea bendata gara dopo gara ha sostanzialmente abbandonato al suo destino Fontana, provocandogli tanti infortuni in rosa e una formazione che alla domenica si fa da s√©. Egli seppur vincendo il derby in casa con la Paganese il 24 novembre 2018, non ha ricevuto il benestare dei tifosi, che l’hanno contestato fin da subito per le prestazioni della squadra. Per fare due conti: sotto la sua guida tecnica la Casertana ha ottenuto solo cinque vittorie nelle 15 partite disputate (inclusi il pareggio col Livorno, la vittoria con Picerno e la sconfitta contro la Juve Stabia in Coppa Italia). Alle sconfitte hanno fatto seguiti i tanti pareggi creatori di sfiducia nell’ambiente e per come sono arrivati hanno anche e soprattutto fatto vacillare la credenza in Fontana dei tifosi, diventata evidente proprio nella gara interna con la Paganese dove i tifosi casertani hanno ripetutamente intonato dagli spalti cori come “Fontana vattene”.

Il presidente D’Agostino da quel derby sancisce il silenzio di calciatori ed entourage rossoblù fino a due giorni dopo. Di fatto il 27 novembre, attraverso un comunicato stampa, la Casertana annuncia l’esonero del mister ex Cosenza e Juve Stabia e affida la squadra al suo secondo, Raffaele Esposito. “Finalmente” – questo il pensiero dei tifosi, D’Agostino si decide a cambiare in panchina; a detta di molti l’insistenza e la perseveranza con cui il presidente ha voluto difendere ostinatamente la panchina dell’allenatore, nonostante i cattivi risultati del campo, non è stata ben accolta a Caserta.

A dover prendere l’eredità è quindi l’inesperto Esposito, ritrovatosi quindi ad allenare in prima una squadra in grande difficoltà nonostante tutto lui ha impressioni buone: “Le mie sensazioni sono positive, ringrazio il presidente che mi sta dando l’opportunità della vita, non posso fare altro che impegnarmi e mettere il cuore in questa avventura”. Il patron casertano decide di affiancare al giovane allenatore la spalla esperta coadiuvante alla direzione tecnica di Nello di Costanzo ed Esposito lo accoglie a braccia aperte: ”Ringrazio Di Costanzo che ha accettato l’offerta della società perch√© avevo bisogno di un aiuto da parte di un mister preparato come lui, per lui parla il curriculum che ha alle spalle. E’ motivo di grande orgoglio essere affiancato da un allenatore di tale caratura”. Ma le cose non vanno meglio‚Ķ

Fino alla fine di marzo, il duo ottiene 20 punti in 17 partite con le gravi sconfitte in casa contro la Viterbese Castrense, il Monopoli e la Reggina. Quest’ultima la più grave non solo per la sconfitta in s√©, ma soprattutto per le proteste, le contestazioni dei tifosi fuori allo stadio ‚Äò’Pinto” con lancio di sassi e pietre anche nei confronti della dirigenza. In quegli attimi di violenza proprio una sassaiola colpisce ferendo una congiunta di D’Agostino. Disprezzato quest’ultimo prende la decisione espressa anche al Sindaco di Caserta Marino, di non volere essere più presidente della Casertana e che, se entro giugno nessuno dovesse rilevare la società, non iscriverà la squadra al prossimo campionato. Insomma si avanti. Fino a metà marzo quando dal derby Paganese‚ÄìCasertana del 24.03.2019, il duo Esposito‚ÄìDi Costanzo esce dal ‚Äò’Marcello Torre” con un pareggio per 2-2 (la Casertana con un organico ridotto all’osso andò due volte in vantaggio con Romano e Castaldo per poi farsi riprendere dalla Paganese quasi aritmeticamente retrocessa in D con Cesaretti e Parigi nei primi 45 minuti, prima dell’espulsione di Zito al 77¬∞ che poteva rovinare tutto, ndr). Il derby pareggiato in quel modo riassume tutta l’esperienza dei due sulla panchina dei falchetti che costerà loro tanto. D’Agostino decide cos√¨ che è tempo di cambiare. I suoi, partiti con l’ambizione della promozione diretta, sono quasi fuori dai playoff e se ciò dovesse avverarsi al termine della stagione, quella casertana sarebbe un’annata non fallimentare, di più.

Dato il benservito ai due tecnici, il patron è convinto di dover e volere affidare la squadra ad un allenatore esperto, blasonato. Il profilo risponde a Sandro Pochesci, ex Ternana e col 4-2-3-1 come schieramento preferito. Il tecnico romano è motivatissimo: Qui chiunque sarebbe venuto a piedi. Se il finale di stagione andrà bene rimarrò, altrimenti andrò via. Devo riaccendere l’entusiasmo nei miei giocatori”. Il tecnico ha a disposizione sei gare per portare al post-season la società ma non inizia bene: arriva un’altra sconfitta, dolorosa, contro il Rende in casa per 1-2 che taglia le gambe a Castaldo e compagni tra la rassegnazione dei supporters, ormai al punto di voler giungere velocemente al termine della stagione. Il mister recupera infortunati tra cui il lungodegente Floro Flores (che durante la stagione ha deciso di non percepire lo stipendio causa troppa lontananza dai campi, ndr) e ottiene i primi tre punti della sua nuova gestione sul campo del Monopoli ricambiando il risultato dell’andata con un gol del solito Castaldo, uno dei pochi a salvarsi della rosa. Le ultime quattro fruttano due vittorie, un pareggio in casa col Potenza e una sconfitta fuori con la Reggina. Tra la due vittorie è però lo 0-3 targato D’Angelo sulla Sicula Leonzio di ieri che dà alla Casertana la possibilità di giocarsi gli spareggi, che dà loro la nona posizione della classifica e la sfida alla Virtus Francavilla nei playoff.

Mister Pochesci, allenatore vero, è riuscito a ridare un minimo di linfa ai suoi nuovi giocatori, cos√¨ facendo ha dato un’altra possibilità ad una Casertana che, a detta di tutti, ha fallito completamente la stagione con risultati non all’altezza del suo nome e soprattutto della rosa di quest’anno, rosa che ripetiamo, doveva di sicuro fare di più. E va bene il campionato fantastico della Juve Stabia e del Trapani, ma con quell’organico di sicuro si poteva e si doveva pretendere di più dai propri mezzi. Ora però c’è la via dei playoff ottenuta con questa nona posizione e Sandro Pochesci sa che i “playoff sono terno a lotto. Basta poco per trovare il giusto slancio‚Ķ – e ancora tanti infortuni- oggi purtroppo ho perso Zito, a cui si è aggiunto Mancino prima e Padovan durante la gara. Dobbiamo recuperare tutti altrimenti si fa fatica.” Però, ‚Äò’il calcio insegna che basta poco per rialzare la testa. E quando stai bene di testa le gambe iniziano a girare.”

Insomma domenica al ‚Äò’Giovanni Paolo II” di Francavilla per Sandro Pochesci sarà il secondo playoff di seguito in terra salentina dopo lo 0-0 dell’anno scorso che non gli bastò per passare il turno. La Casertana dopo le due vittorie in campionato contro i pugliesi deve vincere in casa loro. Deve farlo per rendere migliore una stagione che finora di buono è stato poco o nulla.

Davide Brasiello