NAPOLI – Non più di 50 persone alla Scandone. Purtroppo la Carpisa Yamamay Acquachiara quest’anno non ha meritato (finora) l’affetto dei suoi tifosi. Può ancora rimediare, però, conquistando la qualificazione alla Final Six, anche se la vittoria del Posillipo sulla Sport Management ha complicato maledettamente le cose per i biancazzurri.
Per dare uno scossone alla squardra e permetterle di centrare l’obbiettivo Fin Six, Paolo De Crescenzo si è dimesso e ha ceduto il testimone a Roberto Brancaccio, che ha cominciato positivamente la sua avventura al timone della squadra biancazzurra. Buona prestazione e nettissimo il successo dei padroni di casa, ottenuto però con la complicità di una Roma Vis Nova inesistente, soprattutto in difesa. Non si contano i gol in controfuga subiti dai capitolini, almeno una decina. E, incredibile ma vero con un punteggio cos√¨, il migliore della Roma Vis Nova è stato il giovane Nicosia, che tra l’altro sul punteggio di 0-0 ha parato un rigore a Stefano Luongo.
E’ sul punteggio di 2-2 (primi due gol di Michele Luongo) che comincia a diventare tutto in discesa il cammino dell’Acquachiara, che segna ripetutamente anche con belle conclusioni vincenti, come le due palombe consecutive di Valentino e dello stesso Michele Luongo, che non manca di altruismo in occasione del primo dei quattro gol di suo fratello Stefano. E‚Äò di Valentino la rete più bella del match, realizzata con un gran tiro da fuori di prima intenzione che Nicosia non vede nemmeno. Tra i biancazzurri in particolare evidenza anche Volarevic.
Poco altro da aggiungere, ovvero l’estrema correttezza della gara, una delle più facili che Centineo e Pinato abbiano diretto nella loro carriera.
COMUNICATO STAMPA CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA