Il Quartiere Parco Verde di Caivano negli ultimi anni, ma soprattutto negli ultimi mesi è stato resto famoso alle cronache per fatti di cronaca nera. Il più recente quello degli stupri sistematici delle due cuginette. Un fatto che ha avuto un risvolto “positivo”. Lo Stato italiano ha deciso di usare il braccio duro contro la criminalità organizzata e contro le baby-gang.
Teatro degli stupri fu l’impianto sportivo Delphinia, in stato di abbandono da anni. “Credo che la principale responsabilità di tutta questa situazione sia delle Amministrazioni Comunali degli ultimi vent’anni -esordisce il ds Massimo Lombardi ai nostri microfoni- Hanno lasciato l’impianto sportivo in stato di abbandono. Questo dopo l’addio della famiglia Castaldo che lo aveva gestito per diverso tempo. Dopo anni hanno pubblicato un bando per la gestione vinto poi da una società di Giugliano.
Una volta affidatole –continua– dopo due anni dalla vittoria della gara di appalto, la società ha trovato un impianto completamente in stato di degrado. A Caivano da vent’anni è in abbandono lo stadio Faraone; da dieci il teatro. In una situazione di questo tipo è chiaro che la criminalità trovi concime. I ragazzi non hanno nulla su cui concentrarsi per stare lontani dalla strada”.
Tornando poi all’impianto Delphinia: “Quel centro sportivo era l’ideale, perchè polivalente. C’erano campi da basket, da calcetto, pallavolo. Nella parte antistante un auditorium dove si svolgevano serate organizzate dalla compagnia del Teatro Bellini, una pista di atletica. Poi è finito tutto. Caivano è una città sportiva, basti ricordare -spiega ancora Massimo Lombardi- che qui si svolge la Coppa Caivano di ciclismo. Ci sono degli atleti che in giro per l’Italia partecipano a maratone, due di loro a sono anche campioni europei”.
Il mantra recita “lo sport tiene i ragazzi lontani dalla strada”. Un Mantra che si cerca di applicare in particolar modo alle realtà più difficili. Caivano una di queste, come Scampia, dove tanti ex atleti che hanno aperto centri sportivi per lavorare sull’educazione giovanile: “Da noi ci sono tante società che cercano di lavorare coi giovani. La Boys Caivanese per esempio tra i propri tesserati ha diversi ragazzi del paese, in particolare alcuni che provengono proprio dal Parco Verde.
Ma le società sono costrette ad allenarsi fuori. Anche le stesse scuole calcio si allenano al Papa di Cardito. Non è una situazione che aiuta. Sembra che i Sindaci considerino lo sport un problema, ma non capisco che problema possa creare, forse l’impegno di mantenere agibile un impianto?”.
I problemi logicisti sono certamente un primo tassello verso l’attecchimento della criminalità. A questo si aggiunge anche un disagio sociale ed economico che non si può trascurare. Il diffondersi degli smartphone anche tra i più piccoli porta ad un affievolimento delle sensazioni reali, contro quelle virtuali che un dispositivo offre. Senza dimenticare l’idolatria di personaggi disposti a vendere e svendere principi etici per un pugno di views, like, followers.
Le emozioni che un videogame regala sono maggiori di quelle che regalano gli educatori o gli allenatori durante gli sport: “Questo è vero, chiunque anche al bar è concentrato sullo schermo e non sul ragionare con gli amici. I ragazzi sono distratti, isolati. Ammaliati dai tiktoker o chiunque in poco tempo, e magari immeritatamente, abbia avuto successo sui social. La crisi economica non fa sconti.
Nei quartieri più difficili questo non fa altro che far ricercare nei ragazzi un guadagno veloce e facile. La criminalità questo lo offre. L’assenza di stimoli, motivazioni, obiettivi da raggiungere, quali quelli che può offrire lo sport non fa altro che avvicinare i ragazzi a queste realtà pericolose”.
Nei giorni scorsi, comunque, a Caivano il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Al tempo stesso, però, con Don Maurizio Patriciello, la preside Eugenia Carfora, il Ministro per lo Sport Andrea Abodi, il Parco Verde sta combattendo una lotta importante.
Sport e Salute ha fatto rientrare il Delphinia, ormai non-luogo, piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione. Il progetto presentato il 19 ottobre a Palazzo Chigi, prevede un totale restyling con ristrutturazione di impianti per 41 discipline.
Le previsioni e le speranze proiettano la messa delle chiavi in mano nella prossima Primavera: “Io spero che riescano davvero a riqualificare il centro sportivo, perchè è un vero peccato vederlo così. E’ una struttura bella e potrebbe dare una nuova vita a Caivano. Un’opportunità ai ragazzi e a tutte le famiglie che si alzano alle 6 del mattino per andare a lavorare –spiega Lombardi- Il Parco Verde non è solo una piazza di spaccio, o un centro di criminalità.
Ci sono anche persone per bene che hanno il diritto di essere amministrate come si deve. Da amministratori che facciano l’interesse del popolo e non il proprio com’è successo negli ultimi vent’anni e questo non lo dico io, ma le cronache recenti.
Al momento solo la preside Cardora e don Maurizio si interessano davvero del benessere del quartiere. Io sono convinto che la riqualificazione ci sarà e lo spero. Spero anche non sia un modo per qualcuno di farsi solo pubblicità. Sarebbe una batosta troppo forte per un paese che sta già soffrendo molto. Ringrazio chi finalmente seppur in ritardo si sia accorto dei problemi di questo paese e sta provando a fare qualcosa.
Sono fiducioso perché la storia ha dimostrato che lo Stato quando vuole sa fare lo Stato. Pare ora che abbia deciso di passare un colpo di spugna e fare pulizia”.