Non si tratta di un vero e proprio gol fantasma, perche’ la palla piu’ che varcare o meno la linea di porta, e’ entrata in rete da un buco dopo aver rimbalzato sui cartelloni pubblicitari. E’ successo in Hoffenheim-Bayer Leverkusen, gara valida per la nona giornata della Bundesliga e terminata 2-1 per gli ospiti, ora al comando della classifica dopo il successo di ieri sera e in attesa delle altre gare.
L’Hoffenheim ha annunciato un ricorso.
Dopo il vantaggio nel primo tempo, nella ripresa al 25′ Kiessling svetta in area e di testa sfiora il palo, sarebbe rimessa dal fondo ma la palla entra in rete attraverso un buco e mentre i giocatori del Bayer tornano verso la propria meta’ campo e i difensori dell’Hoffenheim si preparano a riprendere il gioco, l’arbitro, l’internazionale Brych, concede incredibilmente il gol.
Le proteste non mancano, ma sono assolutamente civili e limitate, piu’ incredibilita’ che rabbia nella reazione dei padroni di casa. Imbarazzo tra i giocatori del Bayer. “Dalla tribuna ho visto chiaramente che non era gol, che la palla era finita fuori, dispiace a tutti che il gol sia stato convalidato, avremmo preferito vincere in maniera diversa, ma noi non abbiamo colpe”, ha dichiarato il ds del Bayer, Rudi Voeller, che poi scherzando ha aggiunto “consiglio agli amici dell’Hoffenheim, che hanno costruito uno splendido stadio, di comprare reti migliori”. Chissa’ se apprezzeranno la battuta, intanto il club sconfitto ha gia’ annunciato che presentera’ ricorso. “Bisogna ripetere la partita, e’ gia’ successo con il Bayern Monaco nel 1994 e credo che si possa fare la stessa cosa in questo caso”, il commento del tecnico dell’Hoffenheim, Markus Gisdol. In effetti nel ’94 al Bayern venne concesso una rete analoga in un match contro il Norimberga, la Federcalcio tedesca allora opto’ per la ripetizione della partita. Anche l’autore del gol inesistente, Stefam Kiessling, non ha nascosto il suo imbarazzo.”Pensavo di aver sfiorato il gol, la palla mi sembrava fuori, ma poi i miei compagni sono venuti ad abbracciarmi e io, sinceramente, non ero in condizione di giudicare quanto era successo”. (agi.it)