Sulla carta, quello dell’ Est√°dio Beira-Rio di Porto Alegre tra Germania e Algeria, è l’ottavo meno equilibrato. Da una parte la forte Germania, 7 punti e primo posto nel girone, dall’altra la sorpresa Algeria, 4 punticini e secondo posto nella prima fase. Da una parte i teutonici, 3 volte campioni del mondo e 7 finali disputate, dall’altra i nordafricani alla loro quarta partecipazione ad una fase finale di un mondiale, per la prima volta approdati agli ottavi. C’è un precedente,uno di quelli da raccontare a chi ama gli aneddoti che il calcio sa regalare. Spagna 1982, il mondiale di Pablito Rossi e dell’Italia campione del mondo, il 16 giugno, a Gijon, la Germania dell’Ovest campione d’Europa in carica, sfida l’Algeria, alla sua prima apparizione in un mondiale. Il verdetto sembra già scritto, tanto che i calciatori tedeschi, dell’allora Repubblica Federale Tedesca, nelle dichiarazioni prepartita, arrivano a sbeffeggiare gli avversari. Ignorano i tedeschi, che il calcio, l’abbiamo già detto, è sport imprevedibile, maledettamente allergico ai risultati scontati, e succede che le prendono: Germania dell’Ovest 1 – Algeria 2! I crucchi riusciranno poi a qualificarsi, con una vittoria di misura contro l’Austria, che qualificherà ambedue le europee, estromettendo proprio gli africani. Si parlerà di combina, di ‘biscotto’ tra ‘cugini’, austriaci e tedeschi, il calcio è anche questo, senza ipocrisia, senza latitudini.
Riattraversiamo le coordinate spazio-temporali, tornando al 30 giugno del 2014, a Porto Alegre, Brasile 2014. Sulla carta è sfida dal risultato scontato, e i primi dieci minuti lasciano supporre che il campo non smentirà il pronostico. E invece, l’Algeria inizia a giocare, e lo fa anche bene. Va in gol, ma è fuorigioco, mette paura a Muller e soci, non resta a difendersi e senza timori reverenziali cerca il colpaccio. Il primo tempo è godibilissimo, non vi è una squadra che attacca e basta e una che difende e basta, vi sono due compagini che giocano e provano a vincere. Lo zero a zero è risultato falso, ambedue le squadre avrebbero meritato una segnatura.
La ripresa non muta registro, ancora partita vivace, senza eccessivi tatticismi e calcoli, si gioca per vincere, la Germania per non trasformare un mondiale fin qui positivo, in una ‘tragedia’ sportiva, l’Algeria per tentare un ‘miracolo’ sportivo. I bianchi di Low spingono, sprecano, ma non trovano la rete, dal canto loro, i verdi del ct bosniaco Halilhodzic, tengono, continuano a non nascondersi e a non disdegnare folate offensive. Finisce senza reti, ma è solo un caso, la partita è stata divertente e piacevole da vedere. L’Algeria porta la Germania ai supplementari, mezza impresa è fatta.
Nei supplementari alla Germania riesce ciò che per 90 minuti non era riuscito, battere Mbolhi, e portarsi avanti. La rete di Schùrrle, arrivata con un fortuito colpo di tacco, è un sospiro di sollievo per i teutonici, che possono iniziare a cancellare i fantasmi di Gijon. Muller prova a chiudere il discorso, ma questa sera il campione del Bayern non è preciso. Le volpi del deserto seppur stordite e demolarizzate non demordono, Mostefa spara a lato, da buona posizione. Si arriva al secondo extra time, i magrebini appaiono stanchi, non riescono a creare pericoli alla difesa della Germania che controlla e che nel finale con Ozil trova la rete della sicurezza. Il doppio vantaggio dura pochi minuti, l’Algeria nel primo minuto di recupero è brava a trovare la rete con Djabou, che chiude una splendida azione corale dei verdi. Non c’è però più tempo per tentare altre sortite offensive, per regalare ulteriori emozioni ad una partita bella e divertente.
La rete dell’Algeria è il giusto premio ad una squadra che ha disputato un mondiale coraggioso, e ha saputo svestire i panni della vittima predestinata, facendo soffrire oltremodo la nazionale tedesca. I tedeschi che hanno meritato la vittoria hanno sofferto, ma alla fine il prossimo 4 luglio saranno loro, a giocarsi in un derby ‘europeissimo’, con la Francia, l’accesso alle semifinali di Brasile 2014.