Brasile 2014. Belgio-Usa 2-1 dts. Lukaku e De Bruyne portano i Diable Rouges ai quarti con l’Argentina

Ultimo ottavo di finale all’Arena Fonte Nova di Salvador, in campo si affrontano il frizzante Belgio e gli Stati Uniti di J√ºrgen Klinsmann. Il Belgio ha molti punti di forza, grazie ad un undici titolare di ottimo livello ed una panchina che non è da meno; ma anche una tosta difesa (fino ad ora una rete subita, ndr) che difficilmente si scopre. Per la gara Wilmots recupera Komapany in extremis, mentre in attacco opta per Origi al posto di Lukaku. Gli Stati Uniti rispondono con una sola punta, Dempsey, e con una difesa rocciosa, pronta alla rapida ripartenza.

All’avvio, dopo pochissimi secondi, arriva la prima occasione della partita ed è tutta del Belgio, con Origi che scalda le mani ad Howard. I Diables Rouges sono più intraprendenti e costruiscono ancora un’azione pericolosa, questa volta è De Bruyne a concludere, ma Howard non si fa sorprendere. Gli Stati Uniti, un pò frastornati dall’avvio sprint degli avversari, abbozzano una timida reazione, ma la retroguardia belga è attenta e subito pronta a ripartire. Dopo un quarto d’ora, in campo, sembrano prevalere le rispettive difese sui rispettivi attacchi. Poi il gioco si ferma per qualche minuto, causa invasione pacifica di campo da parte di un tifoso. Alla ripresa è ancora il Belgio ad avere le occasioni migliori che però non sono sfruttare al meglio. La prima frazione di gioco si conclude in pareggio, uno stato di parità bugiardo viste le occasioni che gli uomini di Wilmots sono riusciti a creare.

Nella ripresa, sembra riprendere li da dove si era iniziato e finito nei primi quarantacinque minuti, con il Belgio subito pericoloso nelle prime battute, ma poco fortunato nel trovare la strada della gol. I Diables Rouges fanno la partita con gli americani che si chiudono in difesa sperando nella ripartenza vincente. Continua senza sosta la manovra offensiva belga, due volta Origi rischia si sbloccare la gara, ma anche Hazard da posizione favorevole va vicino alla rete, ma trova la pronta risposta di Howard. Soffre la squadra di Klinsmann, ma il sostegno dei propri tifosi tiene vivo il fuoco nel cuore degli statunitensi che gli da la forza per difendersi dagli attacchi del Belgio. Anche nel finale è sempre il Belgio a condurre il gioco, con Origi che si divora l’ennesima opportunità di portare i suoi ai quarti di finale contro l’Argentina. La partita finisce, ma i gol non arrivano e le squadre vanno ai tempi supplementari.

Nei tempi supplementari gli Stati Uniti hanno un’approccio più offensivo e il Belgio ne approfitta subita per sbloccare la gara. Lukaku sulla fascia resiste fisicamente a Gonzalez e serve De Bruyne, che manda la sfera alle spalle di Howard. Arriva puntuale la reazione dei calciatori statunitensi, ma appare disordinata e sprovvista di idee per scardinare l’attenta retroguardia belga. Gli uomini di Wilmots quando attaccano fanno male, ci vuole un super Howard per tenere accese le speranze degli USA di tentare trovare il pareggio. Il Belgio però riesce ad essere superiore trova il raddoppio con Lukaku che realizza con De Bruyne che gli restituisce il favore, servendolo in area. I primi quindici minuti finiscono con il Belgio che conduce per 2-0 ed è con un piede e mezzo ai quarti di finale.

Negli ultimi quindici minuti gli Stati Uniti riaprono subito la gara con Green che, servito da Bradley riesce a superare Courtois. Gli uomini di Klinsmann, galvanizzati dalla rete, si proiettano in attacco e sfiorano il pareggio. Sembra che siano ritornate le energie degli statunitensi, che sorretti dal proprio pubblico provano ancora a raggiungere il pari gestendo il gioco. Adesso è il Belgio che si chiude in difesa cercando con Lukaku ripartenza veloce. La squadra di Klinsmann attacca a pieno organico, i Diables Rouges difendono con nervosismo concedendo spesso calci piazzati favorevoli agli States. La gara si inverte completamente, gli Stati Uniti sfiorano ancora la rete del pareggio in più di un’occasione; ma la gara termina cos√¨, con la vittoria del Belgio, che accede ai quarti di finale contro l’Argentina.

Gianfranco Collaro