Brasile 2014. Argentina-Iran 1-0. Messi salva l’Albiceleste, Iran sconfitto immeritatamente

Dopo la sofferta vittoria per 2-1 contro un’ottima Bosnia, l’Argentina di Sabella e Messi affronta, nella seconda giornata del Gruppo F, l’Iran allenato da Carlos Queiroz. Il Tim Mell√¨ si schiera con un robusto 4-5-1, risponde l’Albiceleste con uno spregiudicato 4-3-3 Con Higuain supportato da Messi e Di Maria. Si gioca agli ordini del Signor Mirolad Mazic della Federazione serba.

Il leitmotiv della prima frazione vede i sudamericani tentare freneticamente di trovare il vantaggio con gli iraniani che difendono e tentano, quando possibile, la ripartenza.

I rossi giocano tutti dietro la linea del pallone e questo toglie spazio agli argentini che continuano ad infrangersi sulla muraglia innalzata dai medio-orientali. Incolore la prova di Messi. La ”Pulga” è costretta a giocare da centrocampista aggiunto per trovare qualche pallone giocabile. Higuain fa molto movimento, come anche Di Maria ed Aguero (che però si fanno notare più per gli errori nel controllo di palla in area che per altro ndr). L’Argentina riesce a rendersi pericolosa solo su palla inattiva, con Rojo prima e Fernandez poi, che su calcio d’angolo, non inquadrano di poco lo specchio della porta. AL 13′ è bravo Haghighi a negare la rete al ”Pipita” lanciato a rete con un grande intervento in uscita. L’estremo difensore iraniano si ripeto al 21′ su Aguero.

Il cronometro è nemico dell’Albiceleste che si riversa nella metà campo avversaria e subisce il contropiede degli iraniani che però sono poco precisi sotto porta.

Al 32′ Messi sfiora la marcatura su un calcio di punizione dal limite (unico acuto del primo tempo da parte del fuoriclasse del Barcellona ndr).

L’arbitro manda tutti negli spogliatoi dopo 2 minuti di recupero. Brutto primo tempo degli uomini di Sabella, incapaci di trovare il grimaldello adatto a scardinare la difesa approntata dal Tim Mell√¨.

L’Iran ritorna in campo con qualche convinzione in più rispetto ai primi 45′ minuti e gioca senza nessun timore reverenziale. I rossi chiudono bene e ripartono sfruttando le praterie che gli argentini, alla ricerca del vantaggio, sono costretti a lasciare

La tanto aspettata reazione sudamericano non arriva, anzi, al contrario: Le migliori occasioni della ripresa sono dei medio-orientali che sfiornano il vantaggio in più di un’occasione, trovando, però, sulla loro strada un Romero in giornata di grazia.

L’Argentina si affida alle percussioni di Di Maria sulla sinistra per cercare di creare qualche grattacapo alla difesa iraniana. Sabella decide di correre ai ripari e gioca le carte Palacio e Lavezzi, che rilevano Aguero ed Higuain.

Dal possibile vantaggio iraniano alla rete argentina. E’ proprio il protagonista più atteso a caricarsi la squadra sulle spalle, dopo una partita decisamente insufficiente l’Argentina trova il vantaggio grazie ad una magia di Messi che si libera di un avversario e disegna una parabola che si spegne all’incrocio dei pali.

L’arbitro manda tutti negli spogliatoi dopo 4 minuti di recupero.

L’Argentina deve affidarsi, dunque, ad una giocata del suo fuoriclasse per riscattare una prova mediocre fino al minuto 92′.

Onore all’Iran, uscito immeritatamente sconfitto, dopo aver lasciato tutto sul campo, mettendo in serissima difficoltà una delle selezioni candidate alla vittoria finale.

 

Giovanni Tafuto