Basket. Gentile e Rivers come Carter e Apodaca: Scafati batte l’Olimpia Milano

Di Pasquale Formisano

Come quella domenica a pranzo del 25 Febbraio 2007 Scafati batte tra le mura amiche l’Olimpia Milano. Trascinata da Alessandro Gentile, ex di turno e migliore in campo tra i gialloblù, la Givova si impone sulla squadra di Messina per 77-68

CIAO GIGI – Prima della gara la Beta Ricambi Arena abbraccia Gigi Datome, da esordiente per due stagioni in casacca giallobleu (2006/07 e 2007/08), prima di una carriera fatta di successi e trionfi, conclusa poi con il doppio scudetto con l’Olimpia, prima del passaggio dietro le scrivanie. Lui c’era quel giorno del 2007 quando Scafati riuscì a imporsi su Milano guidata, tra gli altri, da Carter e Apodaca in giornata di grazia.

MUSO AVANTI –  Come se fosse un segno di quello che accadrà è di Riccardo Rossato il primo canestro della partita che permette a Scafati di mettere il muso avanti, anche se nel primo quarto è Rivers a mettersi in mostra con i suoi 7 punti; e se la prima tripla del professore Logan appena entrato può essere solo un saporito antipasto di gara, la seconda dopo l’intervallo breve permette alla Givova di toccare il + 7 e costringe Messina al Time Out.
Dopo le indicazioni del plurititolato coach Milano registra le distanze e lotta sotto le plance, avvicinandosi pian piano agli uomini di casa con i canestri dal pitturato di Poythress, ma prima una tripla di Rossato e poi un uno-due da pugilato firmato Gentile e Robinson accendono letteralmente il PalaMangano, al punto che nessuno dei presenti riesce ad ascoltare il fischio del fallo chiamato a Poythress che regala nuovo possesso ai gialloblù. Le compagini vanno negli spogliatoi sul punteggio di 41-36.

PROVE DI FUGA – Il rientro sul parquet è un pugno allo stomaco per gli uomini di Messina che dopo i due liberi di Nunge e le due bombe di un ispiratissimo Rossato si ritrovano sotto di 13 lunghezze (49-36 in favore di Scafati). Messina reinserisce Poythress che diventa il primo dei suoi a raggiungere la doppia cifra, raggiunto poco dopo da Mirotic che con il suo centro dal perimetro e il successivo viaggio dalla lunetta riporta a 5 le distanze (57-52 a 1’30”). L’inerzia sembra pendere dalle parti di Milano quando Logan fa 0/2 dai liberi, ma prima il canestro dalla media di Pinkins e poi la bomba di Streilnieks permettono alla squada di Sacripanti di andare all’ultimo intervallo avanti di 10 (62-52).

FERMI TUTTI, C’È ALESSANDRO – All’alba dell’ultimo periodo Scafati ritocca con Rivers il massimo vantaggio (+14, 68-54), ma con il rientro in campo di Melli, Lo e Mirotic l’Olimpia trova la solidità difensiva mancata nell’arco di tutta la partita, la Givova non trova il canestro per ben 4 minuti di fila e il canestro con libero aggiuntivo di Mirotic riporta i lombardi a soli 4 punti di distacco.
A rompere l’incantesimo è Alessandro Gentile: proprio lui che, da capitano, aveva alzato la coppa dello Scudetto con la casacca di Milano nel 2014 e nel 2016, ritrova le energie e i ritmi del suo prime, va a canestro, propizia la tripla di Robinson, guadagna un pesantissimo rimbalzo difensivo e va a appoggiare a vetro il pallone del 75-66. Il numero 5, MVP indiscusso della gara, fa letteralmente esplodere il palazzo anche con i due liberi e soprattutto fa morire il match con la palla tra le mani, con la sirena che certifica un’altra grande pagina della storia dello Scafati Basket.
Da Carter a Rivers, da Apodaca a Gentile, la palla a spicchi gialloblù continua a regalare emozioni indescrivibili.