Una vittoria e un pareggio: questo il bilancio dell’Avellino di Ezionlino Capuano che già all’esordio ha collezionato un risultato certamente di gran pregio. I lupi, infatti, con il 2-2 al Bari hanno dato il via alla nuova era, quella che poi ha portato alla vittoria contro la Ternana.
Adesso, però, per il tecnico Capuano e i suoi arriva la prova del nove, quella che potrà decretare se l’Avellino è cresciuto o c’è ancora tanto da lavorare. Al Partenio-Lombardi arriva la capolista, la Reggina, che ancora è imbattuta in campionato. Prima della classe e di forza certamente non da trascurare, la formazione calabrese vuole continuare la sua scia positiva per tenere a distanza di sicurezza le dirette avversarie.
L’Avellino, però, non può pensare di scendere in campo dandosi per vinto e soprattutto non può sottovalutare l’avversario. Per il tecnico, vincere vuol dire dimostrare che questa squadra onora la piazza, nonostante ad oggi alcune delle contestazioni, in particolare quelle contro Di Somma, non siano viste di buon occhio proprio da Capuano.
“Questa maglia pesa addosso” – parole semplice ed emblematiche quelle pronunciate dal tecnico durante la conferenza stampa. Avellino non è piazza tenera ed è per questo che la svolta dev’essere decisiva e definitiva. Ancora fa male infatti la sconfitta del Torre, ma quel 3-1 dovrà essere dimenticato e proprio una vittoria contro gli amaranto potrebbe tracciare una linea su quel match che ha decretato la fine dell’era Ignoffo.
Non ci sarà Morero, ma non è detto che Albadoro compaia nella formazione titolare. Sotto stessa ammissione di Capuano ha presentato degli acciacchi. Alcuni assenti anche tra la formazione amaranto con Mastour e Bertoncini tra i principali assenti, ma non saranno i soli. Out anche Geria, Sounas e Rivas.