L’arrivo di Salvatore Di Somma in quel di Avellino, un ritorno a tutti gli effetti essendo stato il capitano degli irpini negli anni da calciatore, ha aperto lo spiraglio alla speranza di una ricostruzione.
Con un direttore sportivo scelto dalla società di Gianandrea De Cesare mette, almeno per questa stagione, la parola fine alla telenovela sulla cessione del titolo sportivo della squadra di calcio. Da capire cosa ne sarà invece della Scandone, che la società avrebbe ancora intenzione di vendere anche per trovare nuova linfa per il risanamento finanziario di Sidigas.
Tornando all’Avellino. Con Di Somma partirà ufficialmente il calciomercato e quasi con certezza di penserà ad una linea verde che non porti una dispersione economica troppo ampia rispetto al budget a disposizione. Anche perchè, con la Co.Vi.So.C. che quasi certamente farà visita agli irpini con cadenza regolare per controllare la stabilità economica e anche la regolarità dei pagamenti. Progetto giovane? Un percorso potrebbe certamente essere proprio la linea verde provando a trattenere calciatori giovani e importanti come Fabiano Parisi, Carbonelli tra gli altri.
In ogni caso, qualsiasi sia l’obiettivo della squadra l’arrivo di almeno due o tre esperti dovrà essere considerata necessaria per far fronte alle avversarie. Il girone C, infatti, vanta la presenza di squadre blasonate come Catania, Trapani, Bari, Vibonese e Ternata senza escludere le eventuali outsider che potrebbero creare problemi alle più favorite.
Il primo passo, però, prima ancora di programmare il mercato è quello di trovare l’allenatore. Ripartire da Giovanni Bucaro o cambiare pagina come fatto con Carlo Musa? A differenza del direttore sportivo, ancora alle prime armi, Giovanni Bucaro ha già accumulato esperienza nel campionato professionistico proprio con l’Avellino ma anche con Monopoli e Arezzo tra le altre. Partire da una base conosciuta potrebbe essere uno dei passi più importanti da parte della società, ma se di questa base c’è solo un lato e gli altri mancano, riferimento all’ossatura della squadra, ecco che il tutto diventa aleatorio. Si dovrebbe, quindi, ricominciare da zero in ogni caso e chi assicura che effettivamente la scelta della società non ricada anche su un allenatore diverso da Giovanni Bucaro? La risposta potrebbe essere più complicata di quanto si pensi, anche perchè la vittoria del girone G contornata anche dalla vittoria della Serie D stessa esigono una riconoscenza per il tecnico.
Ma oltre alla riconoscenza bisognerebbe fare i conti con la questione economica e con la volontà dello stesso Bucaro di voler continuare la strada con l’Avellino o se preferisca imboccare la strada opposta al bivio che conduce verso la Serie C.
In caso di addio la scelta ricadrebbe su un profilo esperto della categoria, che sappia lavorare in condizioni particolari e che sappia gestire una piazza calda ed esigente. E chi se non Salvatore Campilongo? Un profilo che è riuscito a gestire una piazza come quella di Torre Annunziata appena fino a pochi mesi fa e che ha già avuto un’esperienza importante proprio in Serie C allenando la Casertana, l’Ischia tra le altre.
Se invece si volesse optare per un allenatore di rinomato carisma, alle prime armi da allenatore dei professionisti, ma che bene conosce il calcio campano non si può non pensare a Luigi Squillante. Il tecnico cinquantunenne vanta record da invidia, tra vittorie, imbattibilità e punteggi acquisiti. Vent0anni nel calcio come allenatore e fresco promosso al corso Uefa A. Valorizzatore, inventore di calcio divertente e veloce, che riesce a gestire in maniera esemplare la piazza, vivendo la squadra con loro e come loro, con grinta, impegno, sudore e pathos.
Le vie sono diverse, ma tutte percorribili. Da capire resta solo chi, la società, lascerà all’imbocco della via per la Serie C e chi, invece, la seguirà per riscrivere la storia del lupo biancoverde.