“Il nostro calciatore è stato profondamente colpito nell’animo ma la sua reazione non è giustificata cos√¨ come il grave affronto da parte di un avversario esperto che ha passato una vita sui campi di calcio, anche più blasonati”. Con queste parole Carmine Manzione, massimo dirigente dell’Audax Salerno torna su quanto accaduto ieri nel corso dell’incontro di Prima Categoria tra la sua formazione e la Virtus Picentini, sospesa per dieci minuti a seguito del parapiglia scaturito dalle offese a sfondo razziale subite dal tesserato rossoverde Fernando Bosco: “E’ un episodio gravissimo, molto di più rispetto ai cori da stadio della massima serie se consideriamo che è avvenuto in un campo di Prima Categoria, torneo dove la missione sociale e aggregativa deve prevalere su qualsiasi altra componente”. In riferimento a quanto pubblicato nell’edizione odierna del quotidiano Metropolis – ed.Salerno, Manzione chiarisce: “Non siamo nelle condizioni giuridiche di chiedere il Daspo noi come società, la giustizia sportiva farà il suo corso e restiamo in attesa del verdetto espresso dal giudice sportivo territoriale suffragato dai referti di arbitro e commissari. Non giustifico altres√¨ la reazione del mio calciatore ma è innegabile la forte e severa condanna nei confronti di un’aggressione verbale molto più irruenta e violente di quella fisica”.