AreAvellino. Buona la prima per Marcolin

Troppo prematuro per dire cosa sia davvero cambiato e quanto abbia inciso l’esonero di Attilio Tesser sull’Avellino. Troppo presto per veder sparire le lacune che gli irpini si portano da dietro. Non è prematuro, però, iniziare a giudicare il lavoro di Marcolin. Nei primi tre allenamenti, quelli successivi all’esonero dell’allenatore di Montebelluna, il lavoro di Marcolin si è suddiviso sull’attacco e sugli schemi difensivi. La squadra è riuscita a tenere testa a un Crotone, che probabilmente non è arrivato al Partenio con le energie al massimo, ma che comunque ha come filosofia di gioco quella di vincere a qualunque costo.

Buona gestione del risultato, che non accontenta di certo i lupi, n√© tanto meno i pitagorici che con lo 0 a 0 hanno perso il primato in Cadetteria, ma che dopo le brutte prestazioni scorso può far ben sperare.

√à ancora abbastanza evidente che il gioco con palla a terra non è un punto forte dell’Avellino, cos√¨ come è evidente che pretendere un cambiamento radicale alla prima uscita è estremamente impossibile. Il modulo messo in campo dal tecnico bresciano, però, fa ben sperare. Gavazzi è sembrato galvanizzato e particolarmente ispirato. √à stato per tutta la partita l’uomo in più, colui che ha messo i bastoni tra le ruote agli uomini di Juric, che potevano solo fermarlo con le cattive. Insigne è tornato nel suo ruolo naturale. Buoni i suoi movimenti, ma poco incisivo per via della copertura precisa della difesa avversaria. Conseguenza del gioco troppo lento. L’Avellino non riesce a giocare con velocità e di prima e questo a distanza di tanto tempo non può on essere un capo di accusa verso la vecchia gestione. Appare ancora deludente Castaldo, che dopo aver impressionato nelle prime giornate dopo il suo rientro dalla squalifica sembra essere tornato il giocatore statico e stanco che ha caratterizzato il girone di ritorno della scorsa stagione. Pochi giudici si possono dare alla retroguardia, essendo composta dagli stessi uomini che schierava Tesser, ma soprattutto essendo -come detto- troppo presto per pretendere che i nuovi schemi siano entrati negli automatismi di gioco. Si è però vista una buona prestazione di Biraschi, che nelle scorse settimane aveva fatto fatica e si erano caratterizzate in maniera negativa, anche con errori grossolani.

Gli errori che si andrebbero a sottolineare oggi sarebbero gli stessi analizzati e marcati per tutta la stagione e il cambio panchina permette di sorvolare e di concentrarci sulla mentalità che oggi i ragazzi in maglia verde hanno messo in campo. Inutile ripetere: ogni qualsivoglia cambiamento verrà dimostrato con il tempo, già dalla prossima settimana probabilmente, ma è indubbio che una scossa la presenza del bresciano l’ha data. Molta stanchezza nei minuti finali, ma la gestione di un risultato favorevole contro quella che fino a quel momento era la capolista, non può che essere una nota lieta per la squadra, che a nove giornate dalla fine del campionato potrebbe sperare nell’ultimo colpo di coda e trovare la strada per gli spareggi. Attenzione massima fino al 93o minuto e sforzo massimo, perch√© alcuni giocatori non ne avevano più, ma non hanno ceduto il passo al Crotone che avrebbe sicuramente voluto uscire dal campo con il bottino pieno.

Valutazioni e opinioni più approfondite saranno possibili nelle prossime giornate, anche per capire se davvero questo modulo serva a valorizzare l’organico, ma non perdere con una delle più forti squadre della categoria non può che incoraggiare.

Cristina Mariano