Calcio fermo e calciatori che pensano al futuro. C’è chi aspetta, chi usufruisce dei bonus, chi va altrove e chi decide di trovare un altro lavoro. E’ il caso di Alessio Paladino, attaccante esterno che ha cominciato la stagione con lo Sporting Barra. Lo stop ha condizionato tutto e ora ha preso una decisione importante.
Prima di iniziare con le domande parlaci un po’ di te.
“Ho iniziato a dare i primi calci a un pallone con il centro Ester all’età di 8 anni, fino a 14, per poi passare a fare i giovanissimi nazionali con l’Avellino Calcio, una bella esperienza con una squadra veramente forte un peccato non andare ai play off per un solo punto. Ci potevamo togliere parecchie soddisfazioni. L’anno dopo, dato che cambiarono direttore del settore giovanile, svincolarono tutti e passai con gli allievi dell’Ischia Isolaverde, ma anche qui l’esperienza è durata solamente un solo anno perché la società fallì ed il direttore che mi prese ad Ischia passò con la Turris e mi portò lì con lui. A Torre ho passato due anni bellissimi: iniziato dagli allievi regionali per poi passare alla juniores nazionale e addirittura facendo esordio in D alla sola età di 16. Mi sembrava di sognare, ma era realtà e quello fu il giorno più bello della mia vita calcistica, però purtroppo dopo alcuni infortuni e alcune cose successe con la società mi svincolarono. Un’esperienza che porterò per sempre con me.
Finita quest’esperienza ci furono tante squadre a cercarmi e decisi di firmare a Portici dove feci un’annata ottima iniziando con la juniores per poi allenarmi in prima squadra, senza però mai esordire ed avere una piccola chance per mostrare un po’ il mio valore. Questo è stato un grande rammarico per me perché volevo dimostrare molto di più anche tra i grandi. Dopo l’esperienza di Portici stavo un po’ giù di morale perché era stata per me l’ennesima delusione e volevo chiudere con il calcio quando poi un giorno si presentò l’opportunità di giocare nel mio quartiere con lo Sporting Barra dove mi trovo tutt’ora”.
Prima della sospensione dei campionati in che squadra eri e come ti trovavi?
“Prima della sospensione come dicevo prima mi trovavo allo Sporting Barra, ho passato qui un anno e mezzo e se devo definirti come mi trovavo posso solo dirti che mi sentivo a casa mia e per un calciatore non c’è cosa più bella di questa”.
Che obbiettivi aveva la tua squadra.
“L’obiettivo era vincere campionato e coppa, eravamo un gruppo molto forte con uno staff da categorie superiori e con un presidente ambizioso che vuole vincere tutto, un lusso per questa categoria, spero che arriverà nelle categorie che merita perché veramente sta facendo grandi sacrifici”.
Eri soddisfatto di come stava andando il tuo campionato? E di come stava andando la squadra?
“Purtroppo abbiamo fatto una sola partita di campionato a Capri vincendola 0-1 ed una partita di coppa in casa vincendo anche quella poi ci siamo fermati causa Covid”.
Parlaci delle tue caratteristiche che tipo di calciatore sei e dove secondo te devi migliorare”
“Sono un esterno d’attacco, un po’ tecnico e con una discreta visione di gioco, mi piace molto puntare l’uomo, tagliare il campo e fare qualche imbucata, devo migliorarmi un po’ nella continuità durante la partita e non giocare a sprazzi come avvolte mi capita, poi in questo sport ci sono sempre tante cose da imparare non ti devi sentire mai appagato altrimenti ci sarà qualcun altro che avrà più fame di te e ti mangia!”
A che calciatore ti ispiri?
“Come ho descritto prima le mie caratteristiche, mi ispiro molto a Lorenzo Insigne è il mio idolo e guardo molto i suoi movimenti specialmente con la palla al piede”.
Qualche giorno fa ho letto un tuo post oltre a giocare lavori? Spiegaci meglio la tua situazione e che tipo di squadra cerchi?
“Si, ho trovato un lavoro dalle 9 alle 18 che non mi permette più di allenarmi con lo Sporting dato gli allenamenti alle 14,00…Sai in questo periodo brutto con questo COVID il calcio inizia e si ferma e la cosa più importante è lavorare sono stato in mezzo ad una scelta difficile ma allo stesso tempo mi reputo veramente fortunato ad aver trovato un posto di lavoro perché è veramente difficile in questo periodo. Adesso cerco una squadra con allenamento pomeridiano che mi permette di fare entrambe le cose, si sta già muovendo qualcosa e spero di firmare con qualche squadra più presto possibile!”
Sei giovane dove sogni di arrivare (squadra, categoria)?
“Si è vero sono giovane però ho avuto tante delusioni nel calcio che man mano nel tempo mi hanno fatto allontanare quel sogno che ho sin da bambino, però dentro di me c’è sempre quella piccola speranza perché in fondo il calcio è la cosa che amo di più ed ormai non penso ad una singola squadra ed un singolo campionato a cui arrivare, spero solamente di arrivare più in alto possibile e togliermi tante soddisfazioni”
Cosa pensi di questa sospensione? Secondo te si riprenderà?
“Sai penso che questo virus ci ha cambiato vita da un momento all’altro: c’è stato un periodo dove ci sono stati tanti positivi nelle squadre e parecchie partite venivano rinviate quindi penso che la sospensione sia stata una scelta giusta. Però non condivido il fatto che la D, che sono dilettanti come noi, stiano continuando a giocare e appunto noi no anche perché a loro è anche più pericoloso dato che vanno fuori regione, invece noi giocando qui con le giuste precauzioni e con i dovuti controlli settimanali proprio come fanno loro potremmo ritornare tranquillamente a giocare”.
Quanto è importante per un calciatore il 12° uomo sugli spalti?
“Sai mi piace molto la frase ”il calcio è dei tifosi”, questo è vero perché senza di loro non sarebbe la stessa cosa, non c’è cosa più bella di fare gol e correre sotto la curva, io l’ho sempre fatto perché lo vedo un segno di rispetto verso persone che ti vengono ad incitare 90 minuti a settimana. Qui a Barra ho trovato una tifoseria bellissima che ci ha seguito sia in casa che fuori e non se ne vedono molte in queste categorie. Mi dispiace molto doverli lasciare, li porterò sempre nel mio cuore”.
Quanto ti manca il campo? E quanto è dura allenarsi individualmente?
“Mi manca tanto il campo ma come dicevo prima il problema c’è ed è serio però secondo me con le giuste precauzioni si potrebbe provare a tornare a giocare e ad allenarsi tutti insieme, anche perché non fare una partita nemmeno in allenamento è una cosa che mi fa impazzire. Speriamo che trovino al più presto delle soluzioni diverse e poter tornare a fare la cosa che amiamo di più.”
Carol Violante