Afragolese. Turi: “Silenzio dalle istituzioni locali. Non vogliamo essere presi in giro e stare ai giochi di potere”

IL DG PARLA DEI POSSIBILI SVILUPPI SUL FUTURO DEL CLUB ROSSOBLU E DEL MUTISMO DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI AFRAGOLA

Le scorse settimane avevamo sentito Alberico Turi, direttore generale dell’Afragolese, che ci aveva parlato delle questioni del club rossoblu (LEGGI QUI). Nel corso dell’intervista si parlava anche del rapporto tra società e amminsitrazione comunale che sembravano “freddi”. Quest’oggi abbiamo risentito il dirigente afragolese per capire come si sta evolvendo la situazione in quel di Afragola.

Direttore qualcosa è cambiato dopo l’ultima chiacchierata con la nostra redazione?

“Da quando ci siamo sentiti non è cambiato assolutamente nulla. Nonsotante i vari solleciti, sia con vie brevi o pec, tutt’oggi l’Afragolese calcio attende ancora un colloquio col sindaco per capire dove deve iniziare questa stagione calcistica. Col persistere di questa situazione purtroppo si è costretti a dover prendere delle decisioni, che sono condizionate da questo silenzio che sta diventando assordante. Purtroppo, e mi ripeto, ci costringe anche ad essere latenti su ciò che riguarda le pressioni di alcuni tifosi, che chiedono costantemente sul futuro, ma noi non sappiamo cosa rispondere. Questa è la prima decade di giugno, a breve ci saranno i termini di iscrizione al campionato e bisogna comunicare un campo”.

Senza il Moccia ci sarà ancora l’Afragolese?

Dopo sei anni di girovagare, la società non potrà certamente girare l’intera Campania e dovremo prendere decisioni drastiche. Bisogna guardarsi intorno e se le piazze che hanno strizzato l’occhio non sono state prese saranno valutate. Ovviamente aspettiamo l’amministrazione comunale per avere un incontro istituzionale con il sindaco, non solo, anche con l’impresa che sta effettuando i lavori al Moccia e le istituzioni calcistiche per far conoscere lo stato dei lavori, che sono propedudici all’iscrizione al campionato. Senza agibilità da parte della Lega, non si può giocare, questi spesso sono tempi lunghi e quindi preme avere questo incontro al più preso possibile, altrimenti dovremo fare altre valutazioni. Presto faremo dei comunicati e spiegheremo le situazioni ai tifosi, che meritano risposte. Questa è una società pulita e trasparente, sarebbe un peccato per chi tiene all’Afragolese”.

Spingete per il campo comunale anche per un fine sociale?

“La società non vorrebbe fare come l’anno scorso. Quando fu, prendendo alla leggera certe parole e credendo nell’imminente possibilità della conclusione dei lavori, acquistato l’abbigliamento per avviare attività sportive nel sociale, mai utilizzato. C’era un progetto per aiutare le famiglie meno agiate, fecendo partecipare i ragazzi alle attività a costo zero e ricevendo il tutto materiale tecnico. Questo non è stato possibile, non avendo la propria casa a disposizione. Dopo le promesse, dove si pensava che in breve tempo sarebbe stato consegnato il Moccia, ci troviamo a qualche anno di distanza nella stesse condizioni”.

In conclusione, un suo pensiero sul futuro dell’Afragolese?

“Il primo passo importante è quello delle istituzioni, sembra che non ci sia un grosso piacere affinchè questa società continui il calcio ad Afragola. Troppe lungaggini e, come detto prima, silenzi che fanno pensare a questo. Quindi vogliamo chiarezza. In questo momento noi non possiamo dire esplicitamente cosa fare, questo frena anche l’interesse di qualche imprenditore, eventualmente, pronto ad entrare con quote o sponsorizzazioni. Perchè, per il prosieguo, come sono importanti i rapporto con le Istituzioni, così sono importanti quelli impreditoriali. In conclusione, non vogliamo essere presi in giro da un’amministrazione comunale che pensa ad altri soggetti, sembra un gioco al massacro e noi non ci stiamo, giochi di potere che non ci piacciono. Tra sette giorni, a partire da oggi, dovremmo prendere eventuali decisioni”.