Afragolese. E’ il giorno dei rimpianti, ma Masecchia ha creato il capolavoro

Il “the day after” dell’Afragolese non è di certo meno amaro di quanto non sia stato il post-gara. La sfida con il Giugliano ha portato ad una sconfitta, la seconda dell’era Giovanni Masecchia, ma quella più dura da digerire. I rossoblù, infatti, al Moccia sono stati protagonisti di una vera e propria battaglia che ha dato vita ad un tifo acceso e passionale nei confronti dei calciatori scesi in campo da titolari o a partita in corso.

Un Giugliano non brillante che passa in vantaggio con Caso Naturale e viene poi raggiunto da Pisani neo-entrato con una parabola che ha beffato Mola. A spaccare il match è stato Eddy Mansour, che entrato a partita in corso ha spinto in maniera pericolosa, ha servito cross al bacio per i compagni che non sono riusciti a finalizzare. Una partita giocata con identità, con orgoglio e voglia di rimettere in discussione un primato già acquisito.

A rendere amara la sconfitta la prestazione, importante, vigorosa e che ha messo alla corde un Giugliano cinico, fortunato e che ha potuto godere di clamorosi errori arbitrali che ancora una volta mettono in discussione l’adeguatezza delle designazioni per un big match d’altra quota, con una Serie D da conquistare. Tre rigori non visti, o comunque mal giudicati, dal padovano che ha diretto il match di cartello dello scorso turno.

Ora si pensa ai play-off, ma a pensare, ancora, al risultato fa male e diventa indigesta per la società rossoblù, come il direttore sportivo Orlando Stiletti che non gode del regalo di compleanno che la squadra avrebbe voluto fargli. Ancor più male fa pensare agli applausi di una tifoseria presente, competente e severa. Applausi che fanno intendere quanto ingiusta sia, quindi, il 2-1 gialloblù con un fallo di mano di Caso Naturale non ravvisato.

Nonostante l’inciampo, però, il cammino dell’Afragolese di Giovanni Masecchia p un capolavoro: identità, fame, continuità ma manca di precisione sotto porta. Questo è il neo della sfida di ieri oltre che i tre penalty non concessi alla formazione di casa, che ancora si mette le mani tra i capelli.

Ora la testa è ai play-off, ma un briciolo di speranza può sempre esistere, nonostante il calendario sorrida al Giugliano di Massimo Agovino.

Cristina Mariano