A “Fuori dalla mischia” il presidente FIR Campania Fabrizio Senatore:”Noi siamo molto vicine alle nostre società”

Per il ritorno della nostra rubrica “Fuori dalla mischia” abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il presidente del comitato regionale Campania di rugby Fabrizio Senatore dove abbiamo discusso delle varie decisioni federali sul ritorno in campo post covid e anche delle riconferme di Franco Smith e Andrea di Giandomenico.

Partiamo dagli inizi del lockdown, non so se ha letto ad aprile le Federazioni di Rugby-tennis-nuoto hanno unito le forze per parlare dei problemi principalmente economici che ha portato il covid19. Quali difficoltà ha dovuto affrontare invece il comitato regionale di rugby?

Devo precisare che i dipendenti della federazione italiana che lavorano in Campania, posso dire che la federazione ha valutato a differenza delle federazioni di tennis e nuoto che hanno fatto domanda di accesso al F.I.S. (Fondo Integrativo Salariale) la FIR invece ha deciso poi di non fare richiesta anche se valutata appena uscita la comunicazione, ma a seguito di una consultazione interna con gli organi territoriali che hanno rappresentato la necessità in questa fase di avere a disposizione dei dipendenti e di conseguenza hanno ritenuto di non presentare la richiesta al FIS. Ci saranno interventi economici di altro tipo dove probabilmente interverrà il CONI e anche lo Stato per evitare che il movimento degeneri.

La situazione è anche un po’ più complessa economicamente rispetto ad altri sport come il calcio che ha un maggiore supporto purtroppo rispetto al rugby e ad altri sport.

La situazione è diversa il calcio è uno sport professionistico nelle sue articolazioni ed ha una gestione diversa, basti pensare alla lega nazionale dilettanti lega pro ecc, gestisce un portafoglio abbastanza rilevante dove la federazione giuoco calcio deve confrontarsi con altre leghe che sono portatori di interessi delle società soprattutto economici. Quindi è vero che ci sono altri budget ma anche per altri problemi, quindi non si possono paragonare. La FIR decide nell’ambito della propria organizzazione le strutture,i campionati, le strategie dal punto di vista Nazionale, basti pensare che è stata la prima a chiudere tutti i campionati mondiali, il calcio ha dovuto aspettare fino all’ultimo perché l’interesse è più alto tra tv sponsor e tutto quello che c’è intorno pur di portare a compimento la fine della stagione

Voi FIR con annessi comitati regionali siete stati di grande supporto con ad esempio delle video conferenze per preparare appunto gli staff tecnici e giocatori di tutte le società alla ripresa degli allenamenti post lockdown.

Uno dei valori del nostro sport è il “Sostegno” è un principio valido di ogni giocatore di rugby sostenere un compagno sia in attacco che in difesa, ma questo è un principio che attuiamo anche noi nei confronti delle società. In una situazione difficile come questa il comitato regionale si è posto il problema di fornire un supporto che in ambito nazionale è stato anche economico nel senso che la federazione ha annullato tutte le tasse di tesseramento, ha dato un contributo economico a secondo del tipo di attività che veniva svolto dai club a seconda di quanti club giovanili avesse ogni singola società, dal punto di vista locale non avendo un budget autonomo rispetto alla federazione, siamo stati molto attivi con dei Workshop, seminari e contatti con le società cercando di dar delle nozioni e informazioni per superare la fase di lockdown per tenere legati i tesserati ai propri club e anche per la fase di ripartenza con tutte le necessità di adeguamento e profilassi sanitaria. Successivamente abbiamo pensato di dare delle informazioni per quanto riguarda le strategie di comunicazione da fare nei confronti dell’esterno e soprattutto delle giovanili che sono la base di questo sport qui soprattutto del coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi che sono la vera forza di ogni club. Per intrattenerci abbiamo anche creato dei gruppi whatsapp per non far spegnere la passione nei ragazzi, il tutto per preparare al meglio le nostre società agli allenamenti di gruppo anche se sempre con tutte le precauzioni annesse.

Pensa che ci siano delle conseguenze per le società campane quando un giorno si riprenderanno i campionati?

Ad oggi non sappiamo quando si riprenderanno i campionati tant’è vero che stiamo studiando delle strategie di ripartenza con attività senza contatto senza placcaggio mischia e quant’altro per cercare di iniziare l’attività, abbiamo dei forti dubbi che ad ottobre(inizio dei campionati nazionali) si possa ritornare in campo agonisticamente, quindi queste forme alternative sono necessarie per non perdere lo spirito agonistico. Di conseguenza la nuova formula dei campionati dipenderà tutto dalle condizioni epidemiologiche abbiamo vari piani ma dobbiamo comunque aspettare. Non siamo intenzionati a sostituire le regole di gioco, semplicemente è un modo per ripartire gradualmente.

Il presidente Senatore continua sulla questione del rischio fallimento delle società campane

Questa è una cosa che teniamo presente e ci aspettiamo e anche a ragione di questo dobbiamo rimodulare sia la formula di gioco che alcuni regolamenti per cercare di venire in contro alle esigenze della società ma tutto dipende dalla situazione che ci troveremo davanti a fine luglio, noi abbiamo un ufficio tecnico in Campania che sta facendo un grandissimo lavoro e che sono costantemente in contatto con gli uffici tecnici delle società monitorando le riprese delle attività e capire cosa avremo l’anno prossimo ma ci aspettiamo soprattutto dalle società più piccole tipo il minirugby possono avere difficoltà a rientrare nella prossima stagione con gli stessi numeri. Noi ci stiamo impegnando a trasmettere un messaggio positivo e di fiducia ma anche sulla serietà e sulla responsabilità dei club nell’affrontare questo tipo di emergenza e cercare quanto prima di iniziare le competizioni sempre rispettando le ipotesi che citavo prima.

Ultima domanda, per distaccarci un po’ dal contesto covid, le chiedo un suo commento sulle riconferme dei capo allenatori Seniores Maschile e Femminile Franco Smith e Andrea Di Giandomenico, come pensa che sarà il futuro del rugby italiano?

Quelle che sono le debolezze del nostro sistema, la Nazionale è lo specchio che produciamo all’interno del territorio italiano, non si possono pretendere miracoli con delle competenze superiori rispetto a quelle che abbiamo, per quanto riguarda Smith ha avuto un percorso iniziato anni fa in nazionale con i precedenti allenatori ed ha un passato importante qui in Italia, potrebbe essere la scelta giusta per il nostro rugby. Conosce le criticità del nostro rugby e sa gestire al meglio i nostri giocatori, sono fiducioso anche perché Smith è una persona molto seria farà il meglio possibile. La conferma di Di Giandomenico è opportuna perché il rugby femminile con lui è cresciuto molto e dato tante soddisfazioni a livello mondiale e gode di molto rispetto con giocatrici come la nostra Giada Franco che ha iniziato a giocare a Salerno quando io ero presidente del salerno rugby, per me è un orgoglio e non è l’unica. Andrea è stato capace di valorizzarle al meglio. Se pensiamo al rugby femminile di 10 anni fa tra cui io presidente del Salerno rugby prima squadra femminile a Salerno le squadre rosa erano pochissime, c’è stato un grande lavoro da parte della federazione con Di Giandomenico e Maria Cristina Tonna che hanno cercato di aumentare i campionati femminili e di conseguenza le stesse giocatrici. Se hai questo trend di crescita è giusto che si riconfermino queste persone.