Il mercato azzurro chiude i battenti con un nulla di fatto, ufficializzate le cessione di Pandev e Dzemaili, che raggiungono l’ex CT della Nazionale Italiana, Cesare Prandelli, al Galatasary, ai tifosi azzurri resta solo l’amaro in bocca per tutte le promesse altisonanti fatte e non mantenute dal presidente De Laurentiis: ”Quest’anno punteremo a vincere lo scudetto. Penso che siamo maturi al punto giusto”. Queste le parole del patron azzurro all’inizio della sessione di mercato estiva. Messaggi ai tifosi che si aspettavano una campagna acquisti almeno sufficiente a superare in modo agevole l’ostacolo preliminari di Champions ed a giocare (finalmente) un ruolo da protagonisti nel film della Serie A 2’14/15. Detto e.. non fatto. Tante parole, tante promesse, e tante smentite. Napoli ed i tifosi napoletani non dimenticano mai, nel bene e nel male e le ripercussioni di queste mancate promesse si sono già palesate con una campagna abbonamenti ai minimi storici, sintomo, questo, che a Napoli non c’è più solo voglia di partecipare, ma anche di lottare per vincere. Va bene il fair play finanziario, ma non sempre risulta essere necessario spendere cifre folli per acquistare le giuste pedine (vedi, per esempio il mercato del Milan).
Capitolo Champions League. Sempre in una delle sue dichiarazioni, il presidente aveva rassicurato i tifosi: ”Non arriveremo impreparati all’appuntamento coi preliminari”. Come è andata a finire la gara del ”San Mames” è storia conosciuta. Il tardivo acquisto di De Guzman (match winner al Ferraris) è stato con tutta probabilità frutto del tentativo di riciclare Gargano e Britos. La famosa ”arte di arrangiarsi” mal si adatta ad un club che deve fare il salto di qualità.
Fantamercato. Stando alle promesse fatte, la campagna acquisti azzurra doveva essere finanziata con un tesoretto di 50milioni di euro, 18 dei quali spesi per l’acquisto di Ghoulam, Henrique e Jorginho a Gennaio(e gli altri 32???). Le ripercussioni di questa campagna acquisti decisamente sottotono si sono riflesse anche sull’atteggiamento del tecnico spagnolo Rafa Benitez, che è apparso meno carico del solito, quasi coi nervi a fior di pelle. Il programmi dell’allenatore iberico erano ben diversi, per lottare per lo scudetto, in Italia come i Europa, necessitano strutture moderne ed campagne acquisti mirate ed intelligenti. Due cose che a tutt’oggi a Napoli sembrano latitare.