La notizia era nell’aria ma ora è ufficiale: Marcello Camerlengo è il nuovo allenatore degli Stregoni Five Soccer. Il giovane ma esperto tecnico sannita, dopo diversi anni di gavetta e riconoscimenti trascorsi rispettivamente con Calvi, Real Star Benevento, S. Giorgio Futsal e San Nazzaro, finalmente approda in un club emergente e ambizioso che punta decisamente a traguardi importanti. Una sfida accettata dal mister sannita con la consapevolezza delle tante difficoltà e insidie a cui andrà incontro, ma con la fiducia dei propri mezzi e con la convinzione di poter dire la sua anche in un campionato di categoria superiore. Generoso, spesso modesto, apparentemente duro ma nello stesso tempo benvoluto dai suoi ragazzi, per non generare illusioni, rimarca le difficoltà di un progetto appena srotolato e spiega la strada da percorrere per aggirarle, impastando la tattica con l’anima.
Camerlengo si concede ai microfoni, spiega quella che sarà la nuova stagione, racconta il suo gioco, i suo metodi, le sue idee, le sue ambizioni: “Arrivo in una società molto giovane ‚Äì esordisce il tecnico – una squadra ancora in fase di costruzione, una società ambiziosa e vincente, che vuole continuare a crescere grazie alla competenza e alla passione dei suoi dirigenti. Credo che oggi allenare gli Stregoni Five rappresenti il progetto di tanti allenatori, un’ottima possibilità per il sottoscritto”.
Un’occasione del tutto meritata, legittimata dal lavoro svolto negli anni passati,fatto di sacrifici e tante soddisfazioni. “Essere scelto tra tanti tecnici assolutamente competenti e con diverse vittorie in bacheca, per me non può che rappresentare un motivo d’orgoglio. La sensazione provata, sin dai primi approcci con la dirigenza, è che qui l’importante sarà pure partecipare ma, soprattutto,è vincere. E’ ovvio che la vittoria non s’inventa mai, presuppone un progetto, spirito di sacrificio e uomini giusti. In ogni fase di costruzione s’incontrano difficoltà, ma la determinazione e la voglia possono annullarle, aiutandoci ad essere sempre competitivi”.
La rosa messa a sua disposizione la conosce bene, il tecnico beneventano è convinto che un gruppo che lo scorso torneo ha sfiorato i play off non abbia bisogno di grosse rivoluzioni. “Sono soddisfatto della squadra, e lo dico con convinzione, anche se qualche piccolo innesto so che ci sarà.Ho trovato un gruppo qualitativamente valido, è evidente che Sanginario, persona a mio avviso squisita, ha fatto un ottimo lavoro. Con la maggior parte di loro non ho mai avuto la fortuna di lavorare, ma questo non è un grosso problema perch√© parto dal presupposto che gli atleti ci diano due-tre settimane di tempo per pesarci, noi dobbiamo essere bravi a creare in loro la voglia di seguirci. Nel rapporto con i miei calciatori, cerco di non fare quello che a me, quando stavo dall’altra parte, dava fastidio. Preferisco il dialogo all’autorevolezza, penso che la fiducia vada conquistata e non imposta, sono sicuro che il rapporto interpersonale sia fondamentale per poter lavorare nel migliore dei modi. Mi piace la chiarezza e la lealtà perch√© credo sia meglio una brutta verità che una bella bugia: la prima può creare grane ma alla lunga paga, la seconda può essere comoda nell’immediato ma col passare del tempo si rivela un boomerang”.
Non fa sconti a nessuno mister Camerlengo, il quintetto sarà frutto del lavoro settimanale: “Anche se la rosa presenta giocatori importanti, le gerarchie bisogna conquistarle sul campo. Quello che mi fanno vedere sul rettangolo di gioco lo metto in pratica, se uno fa meglio di un altro non mi interessa come si chiama>. Il rapporto con la società è ottimale, anche in virtù dell’amicizia che lega il tecnico con il Ds Antonio Collarile: <Con la società c’è grande sintonia, ho spiegato di cosa ha bisogno questa squadra e, anche se preferisco non addentrarmi nelle strategie, l’obiettivo sarà quello di far divertire i nostri tifosi, cercando di imporre il nostro gioco su ogni campo. Per arrivare a questo, è fondamentale che i miei giocatori siano funzionali al tipo di gioco espresso, ed è altrettanto importante evitare, almeno per i primi tre mesi, di farci distrarre dalla classifica. Quando avremo raggiunto questo tipo di atteggiamento, saremo già sulla buona strada. Siamo alle fondamenta, un po’ di pazienza è necessaria”.
Negli anni passati Camerlengo è stato spesso etichettato come un allenatore che fa giocare bene le sue squadre, virtù questa che ha influito non poco tra i dirigenti degli Stregoni Five in base alla scelta dell’allenatore. “Mi piace un gioco sempre propositivo ‚Äì continua‚Äì veloce, fantasioso, capace di mettere in difficoltà anche compagini più attrezzate di noi. Per fare questo c’è bisogno di continuità, disponibilità e grande convinzione da parte di tutti, giocatori e dirigenti. A me piace competere, e ciò vuol dire giocarsela su ogni campo”.
Un ultimo pensiero al San Nazzaro, rimasto inevitabilmente nel suo cuore: ” L√¨, ho passato tre anni stupendi ‚Äì ricorda con piacere – per intensità, soddisfazioni e amore ricevuto. Non mi era mai successo di legarmi cos√¨ tanto, segno questo che nel periodo trascorso insieme abbiamo fatto qualcosa di importante. Ho lasciato una famiglia, ragazzi eccezionali e una società che mi ha aiutato molto nella crescita professionale”.
Una stagione che si preannuncia faticosa, una piazza molto esigente, non sarà per niente un compito agevole. “E’ una sfida stimolante, sono consapevole delle difficoltà, ma sono certo che, insieme, saremo capaci di affrontarle. Altrimenti sarei rimasto a casa‚Ķ”.
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