Bentrovati, gentili lettori, all’appuntamento del venerd√¨ di Sportcampania.it con “SfiDe”, la rubrica concernente le grandi imprese e le storie delle realtà e dei grandi protagonisti del calcio campano di quarta serie. Questa settimana tratteremo del CTL Campania, per poco più di un lustro seconda squadra di Napoli ed oggi assorbita nel progetto Mariano Keller. Nelle righe che seguiranno racconteremo la breve ma comunque significativa storia della società del quartiere Piscinola.
Gli albori – Estate 2007: dal sodalizio tra le società partenopee C.T.L. Miracoli soccer e Napoli Centrale Piscinola, prende vita l’ambizioso progetto di Giovanni De Micco, imprenditore napoletano. Nasce cos√¨ il C.T.L. Campania Piscinola. A braccetto con De Micco, entra a far parte della scuderia Campania quella che si rivelerà la guida tecnica del lustro dei “guerrieri”, mister Rosario Campana. L’obiettivo è arrivare in quarta serie, o magari ancora più su con l’andare degli anni: si parte però dal campionato di Promozione. Più calci che calcio, per intenderci.
Le prime stagioni – Quella 2007/08 è una stagione di adattamento. De Micco dà carta bianca a Campana. Il mister non ha pressioni del caso e pur non vincendo ha dalla sua la fiducia della società ed un designato ruolo da protagonista nel progetto a lungo corso. A fine campionato i guerrieri sono quinti, ad un passo dai playoff promozione. I dati sono però incoraggianti: in 30 gare disputate, i ragazzi di Campana portano a casa 54 punti, frutto di 15 vittorie e 9 pareggi. Nel frattempo la juniores vince il campionato. Tutto lascia presagire al fatto che sia il momento giusto per il “salto”. Dopo l’anno di assestamento, il CTL è chiamato a vincere. Il 2008/09 è infatti l’ultimo campionato che la squadra disputa in Promozione. Con un discreto margine di distacco sulla seconda, la compagine di Piscinola porta a casa titolo di “campione” nel suo girone e promozione in Eccellenza, racimolando 67 punti, frutto di 20 vittorie e 7 pareggi. Solo tre le sconfitte e, segnale incoraggiante, appena 21 reti subite al fronte delle 55 siglate. Piscinola è un’oasi felice: il progetto giovani va a gonfie vele (molte “promesse” della juniores della stagione 2008 si confermano anche in Prima squadra), la squadra è la fotografia del modo d’intendere calcio di Campana e, dettaglio fondamentale, De Micco offre ampie garanzie sulla stabilità economica. Tutto gira per il verso giusto.
Il salto – Come ben noto, e non solo in ambito meramente calcistico, l’appetito vien mangiando e cos√¨, dopo la prima promozione, il CTL Campania Piscinola, al primo campionato di Eccellenza, è già costruito per vincere. La partenza lascia presagire grandi cose: alla prima di campionato il Campania ne fa 4 all’Alba Sannio. L’attacco, che sembra essere l’arma migliore del team di Campana, comincia a perdere colpi e cos√¨ dopo 30 giornate, a fronte di una difesa ermetica (solo 17 gol subiti) i gol segnati sono ‘solo’ 30. Manca un bomber (a fine campionato il miglior marcatore sarà Infante con 4 reti) e nonostante la squadra sia una vera e propria cooperativa in quanto a reti (12 i giocatori che timbreranno almeno una volta il tabellino dei marcatori), i playoff restano solo un miraggio. Il Campania è quarto a quota 48, ma il distacco con l’Arzanese, terza, è di sette punti: troppi per sperare negli spareggi promozione. Si respira il clima della beffa ma, a conti fatti, il cammino dei guerrieri può definirsi soddisfacente. Stiamo comunque parlando di una compagine alla prima esperienza in Eccellenza e, nel girone, ci sono tante ‘big’ decadute, vedi Atletico Nola, Arzanese (che in due anni arriverà in Lega Pro), Savoia o Gladiator. De Micco tira su le maniche: in estate, coadiuvato dallo staff tecnico, decide di allestire una squadra da vertice, un CTL capace di ammazzare il campionato.
Finalmen..De! – La stagione 2010/11 è cos√¨ una vera e propria marcia trionfale. Su trenta gare disputate, il Campania ne vince 20, poi sette pareggi e solo 3 ko. La difesa ermetica della stagione passata riesce addirittura a migliorarsi (15 gol subiti!) e l’attacco trova in Olivieri e Gatta gli uomini giusti per quel salto di qualità tanto atteso. De Micco può esultare (già l’11 marzo!), il progetto CTL può considerarsi definitivamente in orbita. Anche il tifo, inizialmente quasi nullo, comincia a prendere una certa amalgama. L’ambiente è carico ed ambizioso: per molti addetti ai lavori il Campania riuscirà ad emulare le sue stesse gesta anche in quarta serie.
Happy (?) Ending – Il primo anno di D è un po’ come una festa. Il CTL non ha pressioni, l’obiettivo è centrare una tranquilla salvezze e, come al solito, la squadra di Campana mantiene le promesse: 52 punti finali, 7 in meno del Brindisi che stacca l’ultimo pass per il playoff. Il girone H, quello campano-pugliese-laziale, conosce una nuova, importante, realtà. Nel calcio, cos√¨ come spesso anche nella vita al di fuori dell’amato (per la maggior parte di chi starà prendendo visione di questo articolo) rettangolo verde, le circostanze prendono spesso strade diverse da quello che i presupposti lascerebbero intendere. E cos√¨, quell’oasi felice che era il Campania, comincia a conoscere i primi ostacoli. Siamo a luglio 2012. La squadra di Campana (un ‘piccolo Ferguson’ dell’hinterland partenopeo), ancora lui, si allena al Barassi di Secondigliano ma gioca le sue gare interne al “Collana”, storico impianto del Vomero che, nei primi anni della sua gloriosa esistenza, fu la ‘casa’ del Napoli.
La Mariano Keller – In campo il CTL balbetta ma riesce a mantenere le promesse di inizio stagione. Il clima intorno alla squadra, però, non è dei migliori. In Lega non vedono di buon occhio De Micco che, vistosi squalificare il campo dopo la bagarre che coinvolse tifosi del Napoli, e non del Campania, (si tratta di una vecchia rivalità forse sfuggita alle autorità competenti) colpevoli di un’accoglienza violenta verso quelli del Foggia, decise di spostare le sue gare interne proprio al “Barassi”. La logica è chiara: vista l’impossibilità di giocare ‘a porte aperte’, tanto vale adoperare lo stesso campo degli allenamenti. Le società ospiti, però, non apprezzano: il Taranto, addirittura, parla di volontà di De Micco di giocare senza pubblico. A metà del girone di ritorno, De Micco non ha più e decide di farsi da parte. Il suo ruolo, da fine marzo a giugno, sarà quello di direttore generale, con Davide Fusco a prendere le sue veci di patron. Chiaro segnale di una falla che anticipa una fine.
L’ASD CTL CAMPANIA comunica di aver presentato alla FIGC domanda di fusione con la ASD MARIANO KELLER. Tutta la società aveva come primario obiettivo di far restare il titolo nella città di Napoli e di dare continuità a quello che è stato un progetto vincente in questi sette anni di storia. Il dott. De Micco, il presidente Fusco, il vice-presidente Trapani e tutti i soci ringraziano i calciatori e gli addetti ai lavori tesserati in questi anni, in particolare l’allenatore mister Rosario Campana per questa splendida avventura che è stata condotta con grandi sacrifici abbondantemente ripagati dalla soddisfazione di aver raggiunto due storiche promozioni e di aver ogni anno conseguito gli obiettivi prefissati. Un grande ringraziamento va agli storici tifosi di Piscinola con i quali si sono condivisi momenti ed emozioni indimenticabili. L’unico rammarico è quello di non essere riusciti a costruire un futuro duraturo nel proprio stadio “Dietro la vigna” per cause indipendenti dalla volontà della società. Nel rispetto della nostra appurata coerenza sosterremo, da sportivi, il progetto dell’ASD MARIANO KELLER, un progetto giovane e napoletano. Resteranno indelebili nel cuore di ognuno di noi i tanti calciatori che si sono meritati l’appellativo nell’ambito dilettantistico di “guerrieri”.(fonte: Ufficio Stampa ASD CTL CAMPANIA)
Con questa nota si chiude un ciclo, significativo per quanto relativamente breve. La Mariano Keller, fiore all’occhiello del calcio giovanile della regione, proverà a farsi valere anche tra ‘i grandi’. Campana lascerà dopo l’ultimo pareggio col Matera e, ai “guerrieri” del Campania, subentrano i “leoni” della Keller. La speranza è che, un giorno, Napoli e la Campania, autentici serbatoi di talenti per tutto il panorama nazionale, possano vantare sempre più realtà calcistiche di primissima fascia. Che il sogno di De Micco (e tanti altri amanti del gioco più bello al mondo) possa vivere nel futuro.
A cura di Mirko Panico