Ci sono gare che, al di la della classifica e del blasone, risultano
veri e propri crocevia per il prosieguo del campionato. Non è necessario
lo scontro tra, chessò, la prima e la seconda o altro, ma particolari
intrecci di calendario, scontri diretti e partite abbordabili di altre
squadre, bollano, come detto, queste gare come fondamentali. Questo era
il caso di ieri, l’Agropoli non poteva sbagliare al cospetto di un
Hinterreggio che godeva delle caratteristiche peggiori possibili:
squadra senza assilli di classifica, testa sgombra, pareggi con Akragas
e Savoia, ottima forma e…poco da perdere. A tutto ciò si aggiungano,
come usano fare gli avvocati di grido nella loro requisitoria,
le…attenuanti generiche, nel caso specifico, il campo, il manto
erboso, più simile alla…biada cara agli equini, che ad un terreno di
gioco degno di tal nome, questo detto con tutto il rispetto possibile
verso la società Hinterreggio che calpestava lo stesso campo. Ma
l’Agropoli, ormai, ha il suo marchio di fabbrica e cioè quello di una
squadra che fa calcio, palla a terra, con fraseggi veloci, tocchi di
prima, e imbucate improvvise. In pratica, tutto ciò che…non si poteva
fare su quel campo. Ma si doveva giocare, e si doveva vincere. Pronti
via, l’Agropoli parte guardinga, l’Hinterreggio dimostra…assuefazione
all’erba, nel senso di abitudine maggiore al terreno di gioco: i
controlli di palla che risultavano indigesti come un cinghiale a
colazione per l’Agropoli, sembravano dolci rimbalzi per i calabresi, che
con ciuffi sporadici, buche e buchette, flirtavano come fidanzatini…e
così le prime due occasioni sono targate Hinterreggio, con Carezza a
sventare le incursioni prima di Manganaro e poi di Compagno. L’undici di
Pirozzi fatica ad imbastire trame pericolose, l’Hinterreggio fa capire,
come da…testamento, il perch√© ha fatto soffrire le prime due della
classe: squadra compatta, gioco veloce, buone individualità e ottima
organizzazione tattica e cos√¨ scorre la prima frazione con l’Agropoli
che ha un…vago ricordo delle sue armi: le incursioni di D’Avanzo, le
accelerazioni di Ragosta, le…sportellate di Tarallo, i lanci al
millimetro di Giraldi. Semplicemente, ieri, non si poteva. Allora? Beh,
allora c’era da rimboccarsi le maniche, lottare, soffrire e…aspettare
la giocata. Si capiva che, se ne capitava una, massimo due, bisognava
sfruttarla al massimo altrimenti non ci sarebbe stato niente da fare.
Entra Guarro per D’Avanzo, passa Staiano alto come terzo esterno
d’attacco, ovviamente con compiti diversi, sugli spalti l’entourage
Agropoli finiva le…unghie da mangiarsi, c’era tensione e trappole
degne dell’apertura della stagione di caccia, ma si aspettava con
fiducia e l’occasione arriva: palla innoqua diretta al portiere, cattivo
rimbalzo del pallone che passa sotto il piede dell’estremo difensore
calabrese, c’è un difensore, ma c’è pure Staiano, che ci crede come un
bimbo di tre anni che aspetta Babbo Natale, si avventa sulla palla
vagante, strattonato, l’arbitro fischia, ma cosa si chiedono
gli…uomini in blu: simulazione? fallo dal limite? 5 secondi che
sembrano un’eternità, poi l’arbitro indica il dischetto, ed estrae il
cartellino rosso per il portiere: è rigore, si esulta ma dura poco
perché ci si chiede: eh, ma mo lo segniamo? Bomber Tarallo si prende la
palla e aspetta come il più saggio dei maestri Zen: attende la
sostituzione del portiere, il tempo sembra fermarsi, le schermaglie
tipiche dopo un penalty distraggono, ma la sagoma di Michele è ferma e
sicura, piazza la palla, il portiere subentrato la riprende e la fa
rimbalzare, Michele Tarallo la riprende, la piazza, tira e fa gol: è il
vantaggio dell’Agropoli, ma manca una vita alla fine anche se si è in
superiorità numerica. L’Hinterreggio non ci sta, attacca, anche se il
Panini di ieri ti faceva stare tranquillo. Entrano Capozzoli e Landolfi,
proprio questi ultimi hanno la palla del due a zero, con azioni in
fotocopia, ma niente, la sofferenza regna sovrana, nemmeno quelle belle
punizioni sulla bandierina del calcio d’angolo che fanno perdere quei
2/3 minuti che recano sollievo, niente di niente, ti è piaciuta la
calabria? E allora soffri…Il tempo scorre( lento) l’Hinterreggio resta
in nove in pieno recupero, è fatta? macchè, ribaltamento, palla
filtrante, difesa un po’ sorpresa, attaccante che sta per battere a
rete, infarto in corso per noi sulle gradinate, poi si sente qualcosa,
si, è un fischio, quanto sei bella bandierina del guardialinee, sventola
alta e noi riponiamo il defibrillatore, è fuorigioco, finalmente
finisce, l’Agropoli pur non giocando una delle sue migliori gare, vince,
con un solo cuore che batte per i venti giocatori in lista, ci si
abbraccia nella consapevolezza della portata dell’impresa compiuta, si
va negli spogliatoi, dove si materializza…Un Presidente, c’è solo un
Presidente, questo il coro dei ragazzi dell’Agropoli, sia sugli spalti
che tra i giocatori. Il numero uno dell’Agropoli ha gli occhi lucidi, ci
sta. E ci stiamo anche noi…
Gara difficile, come paventato alla vigilia quella tra Hinterreggio e
Agropoli. Difficoltà per il campo e per la forza dell¬¥ avversario, tutte
cose puntualmente verificatesi. Mister Pirozzi, a fine gara, così
analizza:” Era una gara difficile e lo sapevamo, il campo non ci ha
aiutato, il nostro modo di giocare risente di questi terreni.
L¬¥Hinterreggio è un¬¥ottima squadra, ben organizzata, non per niente ha
messo in seria difficoltà Akragas e Savoia, ma noi volevamo vincere e
abbiamo fatto una gara accorta per non correre eccessivi pericoli per
poi trovare la giocata e portarla a casa. Non si può giocare sempre al
massimo e dando spettacolo, oggi abbiamo vinto con la testa e siamo
stati molto bravi a interpretare il tipo di partita. faccio i
complimenti all´Hinterreggio e ai miei ragazzi che stanno facendo un
lavoro straordinario. Ringrazio la società che mi ha messo a
disposizione tutto questo e ora, insieme, vogliamo il terzo posto che
sarebbe un risultato importante, soprattutto pensando da dove siamo
partiti…” Il Presidente Cerruti, invocato a gran voce negli
spogliatoi, cos√¨ commenta:” Devo solo dire bravi a questi ragazzi che si
sono isolati dal contesto delle voci che sono circolate in questi giorni
e hanno dato il massimo raggiungendo una vittoria di fondamentale
importanza per la nostra corsa play off. Ora dobbiamo restare uniti e
pensare all¬¥unisono: c¬¥è solo l¬¥Agropoli e il terzo posto da
raggiungere. Sono sette finali e dobbiamo giocarle al massimo delle
nostre Possibilità. Altro non conta. I ragazzi mi hanno dedicato un coro
negli spogliatoi, mi hanno commosso, li ringrazio e dico loro che gli
starò sempre vicino. Bravi tutti, dal mister in giù…” E la lotta
continua, domenica il Noto…
Comunicato stampa U.s. Agropoli 1921