Mourinho a ruota libera: “Balotelli? Mi piacerebbe riaverlo. Guardiola? E’ cresciuto”

“Come ho sempre detto con Mario e’ stato divertente, ho un buon ricordo di lui… Ovviamente all’epoca era giovane e adesso forse la situazione e’ differente, ma a quell’eta’ e’ normale avere degli alti e bassi e noi avevamo i nostri alti e bassi”. A parlare e’ Jose’ Mourinho in occasione della prima intervista con Yahoo che proprio oggi ha annunciato che lo “special one” sara’ il suo testimonial, analizzando i temi calcistici per tutto il 2014. Secondo quarto riportato da SkySports.com, Mourinho ha spiegato: “non ho intenzione di allenare il Milan o la Nazionale italiana, ma Mario e’ un bravo ragazzo e mi piacerebbe di nuovo lavorare con lui”. Mourinho ha affrontato anche altri argomenti, partendo da Lionel Messi: “non ha bisogno di vincere il Mondiale con l’Argentina per dimostrare di essere un grande… Semplicemente perche’ e’ gia’ un grande”. Stesso discorso per Cristiano Ronaldo: “non e’ necessario vincere un Mondiale per essere un grande, ma – c’e’ sempre un ma… perche’ Maradona l’ha vinto, Zidane, Ronaldo e Rivaldo anche…”. Lo scorso anno nel Real ha conosciuto a apprezzato Varane, nazionale francese dei “blancos”: “Penso che sia il miglior difensore centrale del mondo. Nonostante la giovane eta’ e’ il migliore”. Belle parole anche per Pep Guardiola, probabilmente il suo piu’ grande rivale: “e’ un allenatore fantastico che e’ cresciuto molto nel corso degli anni. In questo momento il Bayern sta facendo benissimo”.
Guidare il Portogallo non e’ un’ambizione che ha al momento. “Saro’ su quella panchina quando avro’ deciso di concludere la mia carriera, o quando avro’ bisogno di un break per riposarmi, ma in questo momento ho voglia di allenare e giocare con costanza”. Magari per vincere di nuovo la Champions League? “Credo che il miglior calcio si giochi in questa competizione dove si incontrano le migliori squadre. I Mondiali secondo me sono diversi, piu’ legati alle emozioni, al lato sociale del calcio”. E le sue emozioni legate ai Mondiali vanno indietro negli anni: “avevo 11 anni e ricordo la finale Germania-Olanda.
Ero dispiaciuto perche’ tifavo per l’Olanda, a quei tempi Cruyff era il mio giocatore preferito: mi aspettavo che giocasse la partita e vincesse… Invece passa un minuto, quel rigore e poi Berti Vogts che si attacca alle sue caviglie: e’ stato frustrante”. Vinse la nazionale tedesca, una di quelle che arriva sempre fino in fondo, ma Mourinho adesso attende qualche africana: “prima o poi una squadra africana riuscira’ a vincere il Mondiale. Ci sono gia’ alcune selezioni che possono contare su fuoriclasse che giocano nei migliori club del mondo: ormai hanno il ‘know how’ necessario per vincere”. Mourinho ha parlato poi del belga Hazard che secondo lui, insieme a Neymar e Varane, potrebbero essere le rivelazioni della prossima kermesse iridata: “puo’ riuscire a portare il Belgio sul tetto del Mondo? Mi sembra molto, molto difficile, ma questo non vuol dire che se non ci riuscisse sarebbe un fallimento… Spesso con i grandi campioni si vedono le cose bianche o nere, ma non e’ questo l’approccio giusto”. Sui brasiliani del suo Chelsea: “Oscar, David Luiz, Ramires e Willian sono molto motivati, come credo accada a ogni calciatore brasiliano: sentono davvero un orgoglio speciale nel vestire la maglia verdeoro”. E Jurgen Klinsmann, ct Usa?. “Ero in contatto con lui quando era il ct della Germania, perche’ avevo alcuni giocatori tedeschi al Chelsea e quindi ci sentivamo. E’ un allenatore molto organizzato e un ottimo motivatore: i giocatori sono contenti di giocare per lui”. In chiusura le storiche difficolta’ della nazionale inglese: “non vedo perche’ non debbano fare bene: hanno giocatori di altissimo livello che giocano la Champions League e sono abituati ai palcoscenici piu’ importanti”. agi