Qui Pomigliano. Emozioni e vittoria al cardiopalma, la salvezza riparte da qui

Torna il sereno in casa Pomigliano. La banda Seno, dopo 5 sconfitte consecutive con Akragas,Torrecuso,Cavese, Savoia ed Hinterreggio (non proprio le ultime della classe), riesce finalmente a muovere la classifica grazie ad una vittoria, quella sul ridimensionato (rispetto alle prospettive di inizio stagione) Agropoli. Un 3-2 arrivato in extremis ed accolto da tutto l’ambiente come vera e propria liberazione. Non se ne poteva più di vedere lo scialbo “0” alla voce punti. Anche il tifo, ostico per antonomasia a Seno e società, ieri ha apprezzato la verve messa in campo dall’undici granata, applaudendo Varriale (autore di una doppietta) e compagni al triplice fischio di Ayroldi. La sfera di perplessità e malumore che ha arieggiato stabilmente sul Gobbato sembra essersi, se non proprio dissolta, quantomeno molto ridimensionata. Basta guardare l’abbraccio a fine match tra Seno e patron Pipola, che, diretto verso la tribuna, sembra voler dire agli scettici: “E’ lui il nostro mister, piena fiducia nelle sue qualità”. Ma che gara, quella di ieri.

Emozioni a gogo – Un’altalena di reti, emozioni e stati d’animo contrastanti, che trovano l’apice in un happy ending quasi insperato: questa è stata Pomigliano-Agropoli per i circa 200 (la concomitanza con la gara del Napoli si è fatta sentire) supporters accorsi al Gobbato. Prima Suriano di mestiere si guadagna il rigore che vale l’1-0 (glacialmente trasformato da Varriale), poi il penalty del pari di Palumbo, fino ad arrivare al vantaggio delfino di Tarallo (su gentile concessione di Felice Rea) ed al fulminante uno-due di Varriale (ancora lui) e Suriano per il definitivo 3-2, inframezzato dalla rete annullata a Romano per dubbio fuorigioco. Un pomeriggio al cardiopalma, in poche parole.

Capitolo acquisti – Continuità. Questo il dogma voluto da società e staff tecnico all’alba della stagione 2013-14. Continuità che, volente o nolente, non ha potuto concretizzarsi dati i problemi interni post-Torrecuso e la conseguente epurazione di capitan Follera, bomber La Cava (passato poi proprio al Torrecuso) e Giulio Panico (poi riammesso in rosa), unita all’assenza prolungata di Rosario De Rosa, ritornato ieri dopo 3 gare saltate per squalifica. Tornare sul mercato è stato quasi un obbligo. E allora ecco arrivare in granata Felice Rea, difensore di categoria (superioure), Fabio Oretti, metronomo per completare (con qualità) la rosa dei centrocampisti, Di Finizio, terzino under, Pesce, centrocampista ex Napoli e Domenico Suriano, eclettica punta ex Milazzo. Integrare tutti i nuovi in pochi giorni sarebbe stato un miracolo, ma da ieri (mero risultato a parte), i granata sembrano sulla via giusta per trovare l’amalgama tanto cercata da Biagio Seno ed il suo staff tecnico. Peccato per la tegola espulsioni: dopo quelle di De Rosa e Cerchia, eccone un’altra per Suriano, che ha visto sventolarsi il rosso dopo aver esultato (nonostante fosse già ammonito) togliendosi di dosso la maglia. Un peccato veniale che, data la mole della sua prestazione di ieri, gli si può anche concedere: ma fare a meno di lui per l’insidiosa trasferta di Vibo Valentia sarà una bella gatta da pelare.

Non fermarsi più – E’ l’obiettivo di Seno e l’auspicio di tutti i tifosi per conseguire una tranquilla salvezza. Con la Vibonese, nonostante la trasferta logisticamente stremante, Varriale e compagni devono lottare per il bis. Portarsi a quota 6 dopo 7 match sarebbe una bella boccata d’aria fresca. Il calendario, poi, dopo il tour de force iniziale, sembra essere alla portata di questo Pomigliano. “Non eravamo brocchi ieri, non siamo campioni oggi”- le parole di Seno riecheggiano. Ma sulle ali dell’entusiasmo, il Pomi visto ieri, può togliersi belle soddisfazioni. La salvezza non è un miraggio, ma ora c’è da lavorare, stop sbornia: l’Agropoli è passato.