Virtus Afragola. Il ds Caruso: “Spero in un campionato tranquillo. Afragolese? Derby del fairplay”

La Virtus Afragola si appresta a vivere la sua prima stagione nel campionato di Eccellenza, dove tra le altre affronterà i cugini dell’Afragolese. Questo e di altro ancora ne abbiamo parlato con il direttore sportivo dei rossoblu Gianni Caruso, a margine dell’uscita dei calendari per la stagione 2024/2025.

Dopo la promozione in D con l’Acerrana è arrivata questa nuova avventura con la Virtus Afragola. Come è nato questo connubio?

“Con il presidente Castaldo, il vice Iengo e mister Del Prete ci conosciamo da tempo, il nostro rapporto si è basato sempre sulla stima e sul rispetto e soprattutto sulla passione che ci accomuna tutti: il calcio. Mi hanno coinvolto in questo progetto serio e lungimirante, ed io mi sono fatto coinvolgere”.

Ieri ci sono stati i calendari, esordio in trasferta con il Quarto, poi in casa contro il Frocalcio. Un commento sul vostro calendario.

“L’anno scorso ho seguito da vicino quasi tutto il campionato che poi li ha portati alla vittoria dei playoff. Le partite si devono sempre giocare, non dimentichiamocelo mai. Ciò che rafforza quello che sto dicendo è proprio la partita che domenica ho assistito:  l’Aversa, una delle papabili alla vittoria finale insieme al Gadiator, Nola ed Afragolese, ha faticato tanto e ha rischiato anche di perderla, anche se il calcio di Agosto spesso è mendace”.

Il derby solo all’11esima giornata, per la prima volta due squadre di Afragola si affrontano in Eccellenza. Pensando al futuro che gara sarà sugli spalti?

“Il derby sicuramente sarà un evento storico, mai vericatosi due compagini di Afragola in Eccellenza. Noi ce la giocheremo sicuramente, non dimentichiamo di Davide e Golia, di Ulisse e Polifemo. Tutto può succedere. Virtus Afragola e Afragolese sono società che si rispettano. I due presidenti Castaldo e Mosca sono amici e sicuramente il derby sarà all’insegna del rispetto e del fairplay, di questo sono certo”.

In conclusione. Siete neopromossi ed è giusto pensare alla salvezza, la squadra è stata allestita con innesti di categoria, seppure confermando l’ossatura della Promozione. Manca ancora qualcosa?

“A me non piace parlare di salvezza, perché non mi piace la parola salvezza, negli ultimi anni sia in Promozione che in Eccellenza ho sempre vinto. Spero solo di fare un campionato “tranquillo”. Ci sono tutti i presupposti per divertirci ma abbiamo bisogno almeno di altri due innesti di categoria, a breve mi confronterò con la società, sperando che il presidente, che è un parsimonioso per natura (dice sorridendo, ndr) mi accontenti”.