Generalmente, quando si analizza la bonarietà del mercato di una determinata società, la prima voce che cade gli occhi sono i movimenti in entrata. Nello specifico, analizzando quello azzurro, è praticamente impossibile, per tifosi ed addetti ai lavori vicini all’Universo-Napoli, non rimanere soddisfatto delle new entry, a partire dal nuovo tecnico, quel Rafa Benitez che, da solo, ha vinto più di tutti gli altri tecnici della Serie A messi insieme. Dato da non trascurare è, comunque, il grandissimo lavoro in uscita fatto dal ds Bigon, capace di piazzare ben 24 (ventiquattro!) giocatori in esubero o giovani da mandare a fare le ossa: è record. Ma analizziamo più nello specifico le mosse in uscita della SSC Napoli:
Ma t’ador…avo- Parlando delle cessioni, non si può che iniziare da quella più illustre, che riguarda il passaggio di Edinson Cavani, 104 reti in 3 stagioni al Napoli, al Paris Saint Germain di Laurent Blanc e degli sceicchi. Per mesi la telenovela-Matador ha tenuto sulle spine milioni di tifosi, salvo poi risolversi col finale (il tempo dirà se lieto o meno) più ovvio, scontato. Cavani, che “sin da piccolo sognava la maglia del Real” (e come biasimarlo), si trasferisce invece in Francia per una cifra di poco superiore ai 60 milioni di euro, per i più nostalgici, cifra pari a quasi 120 miliardi delle vecchie lire: per quanto dolorosa, una plusvalenza (costò 16 milioni pagabili in quattro rate annuali più 2 di bonus) da far girare la testa. Un’operazione che s’aveva da fare, sia per il lato economico, sia per l’impatto che ha avuto di conseguenza sul mercato azzurro. Al suo posto è arrivato il Pipita Higuain, uno da 109 gol col Real dei sogni, e altri potenziali titolarissimi (ergo, titolari) come Reina, Rafael, Albiol, Mertens e Callejon. Nonostante tutto, poi, dato meno interessante per tifosi ed appassionati, ma non meno importante, il Napoli ha chiuso il mercato con un attivo di 14 milioni. Mica noccioline.
Esuberi, bye bye – Non tredici o quattordici titolarissimi con altrettanti calciatori buttati nel dimenticatoio, ma ventitr√© giocatori capaci di rientrare degnamente nel progetto Real Napoli. Inutile tenere chi, volente o nolente, non rientra nel progetto, meglio fare spazio. E allora, in rapida successione, il Napoli è riuscito a “disfarsi” di tutti i di più. Gli unici rimasti in casa base sono Uvini (difficile da piazzare) e Bariti, voluto da Benitez come sesto trequartista/ala. E allora via Gargano (Parma), Donadel (Verona, e più d’un tifoso ha esultato), Calaiò (Genoa), Dossena (Sunderland), El Kaddouri (Torino, ma dopo averlo riscattato dal Brescia), Rosati (Sassuolo) e Rinaudo (svincolato). Uniti a questi esuberi “numerici”, ci sono anche quelli di natura tecnico/tattica, giocatori più “da Mazzarri” che “da Don Rafè” e ci rifacciamo ai vari De Sanctis (Roma), Gamberini (Genoa), Campagnaro (forse l’unico neo, ceduto all’Inter) e Rolando. Uniti ai vari riscatti (Cigarini, Santacroce e compagnia cantando), ai vari pendolari abituali (Vitale, Dumitru, Hoffer…) e ai tantissimi giovani mandati a fare le ossa in categorie minori (Celiento, Nicolao, Insigne jr., Palma, Fornito, Ciano) le cessioni risultano essere ben 24, un record.