Il panorama calcistico italiano avrebbe veramente bisogno di una riforma logistica-strutturale che gli possa permettere di non avere ogni stagione squadre ridotte al lastrico economicamente oppure con difficoltà abnormi nel doversi iscriversi ai nuovi campionati. Ovviamente, come sappiamo, questo è un problema che attanaglia piú che altro le squadre che vanno dalla Serie B in giú e che non ha quasi nulla a che vedere con la Serie A.
Dalle spese per la semplice organizzazione, quelle inerenti alle trasferte, oppure i costi degli stipendi. Sono tanti gli oneri che una squadra di calcio, soprattutto se non professionistica, deve sostenere e che puntualmente non tutte riescono a coprire. Ecco perchè, secondo quanto trapelato nelle ultimissime ore e da quando raccolto da Sportitalia, la FIGC e la Lega starebbero riflettendo su una possibile revisione del format del calcio italiano.
La notizia è che i massimi gradi del calcio nostrano stiano mettendo al vaglio appunto un nuovo format, che possa rivoluzionare in modo positivo lo scenario dello sport piú seguito in Italia tanto da rendere piú ricche e benestanti le categorie inferiori e da “renderle piú agevole l’esistenza”. Si tratterebbero di modifiche sostanziali e che cambierebbero per sempre il calcio verde,bianco e rosso. Il nuovo progetto ovviamente dovrá godere del consenso del Governo dopo aver ricevuto il benestare dei massimi organi del calcio tricolore. Ovviamente si tratterebbe di una bozza di riforma, con tutte le opzioni da studiare ed analizzare meglio prima di essere attuate.
Ma vediamo, andando per numerazione, quali sarebbero in poche parole le “caratteristiche peculiari” di questo nuovo progetto.
- Prima di tutto l’inizio dei campionati slitterebbe a fine settembre e non piú a fine agosto. Questo per drenare maggiormente i campionati e per dare piú “chance” di iscrizione alle societá.
- I club professionistici attualmente sono cento. La possibilità di una riduzione degli stessi è palese ed esse potrebbero presto diventarne circa 60. Ciò per dare piú sostenibilitá al calcio italiano e avere le agevolazioni fiscali per tutte le società che non riescono a gestire i costi.
- A cambiare sono, come poc’anzi anticipato, la Serie B, la Serie C e la Serie D e non la Serie A che rimarrà a 20 squadre. Sono le categorie che puntualmente, soprattutto le due di mezzo, presentano problematiche per sè e per gli altri.
- La Serie B presenterà due gironi da 20 squadre e a comporli sarebbero quelle attuali e le altre proverrebbero dalla attuale Serie C che invece si estinguerá completamente.
- A sostituire la Serie C sarebbe la Serie D con tre gironi da venti squadre provenienti dalle migliori quaranta della Serie C e da altri venti provenienti dalla Serie D. Novitá fondamentale per le società della Serie D (che diventerà quindi la terza serie) è che si troverebbero a pagare i rimborsi, anziché costi esorbitanti come accade oggi con l’attuale Serie C.
- La Serie D attuale prenderá invece il nome di Interregionale, con nove gironi da diciotto squadre.