Pallavolo e Covid-19. La FiPav tra blocchi e proposte. Pasciari: “E’ dura. arrivati i primi rinvii”

Non è certamente solo il calcio ad avere problemi logistici, organizzativi ed economici. Dopo il blocco per il basket regionale e il rugby nazionale, arrivano riflessioni anche nel mondo del volley.

“Sono davvero pessimista, nonostante la voglia di riprendere ci sia” – Così spiega sinteticamente la situazione Guido Pasciari, Commissario Straordinario della FiPav Campania. Una situazione problematica quella degli sport al chiuso e tra questi anche lo stesso volley, che deve già fare i conti con i primi blocchi delle attività.

“Giù tre settimane fa abbiamo bloccato l’attività, già alla prima emergenza -spiega Guido Pasciari alla nostra redazione- Come dicono tutti, la salute viene prima di tutto e ora siamo in attesa delle direttive del Governo. Ci atteniamo a quello che dicono di fare, ma già la scorsa settimana -confessa- è stata presa la decisione di sospendere tutte le attività giovanili, il Torneo delle Regioni e le finale, che ora sono rinviate al prossimo anno, anche perchè dal punto di vista organizzativo non c’è il tempo materiale ed dopo tanti sacrifici è un peccato dover organizzare male senza dare il giusto risalto”.

Non solo competizioni nazionali, ma anche quelle internazionali vengono meno: “Non ci sono i presupposti per le competizioni nazionali, non ci sono gli atleti. Io spero che ci sia la ripresa a settembre, ma non sarà mai come prima. Basta pensare alle Olimpiadi. Sembra facile dire lo spostiamo all’anno prossimo, ma non sarà la stessa cosa. Al di là dell’aspetto organizzativo, anche quello atletico è un elemento importante. Per esempio la Nazionale Paralimpica è riuscita a qualificarsi per la prima volta nella storia alle Paralimpiadi, ma ora con il rinvio dovranno continuare la preparazione e restare così in sospeso per un altro anno. Un altro esempio sono coloro che sono alla fine della propria carriera e che dovranno prolungare la propria attività per un altro anno con le difficoltà del caso. Abbiamo rinunciato agli europei, alle qualificazioni dei mondiali. Così facendo viene meno anche il contributo del CIP e del CONI, quindi c’è anche un danno economico”.

Per una decisione già presa, ce ne sono altre ancora in vaglio: “Per quanto riguarda i campionati dalla A alla Seconda e Terza categoria ci stiamo interrogando e aspettiamo il tre aprile per capire come muoverci. In Campania De Luca ha già prorogato le limitazioni di emergenza e io sono sicura che anche a livello nazionale arriverà la proroga. Credo che si andrà verso il blocco totale anche dei campionati -confessa Pasciari– Noi vorremmo assegnare gli scudetti, le promozioni e chiudere il tutto, ma per il bene di tutti si andrebbe a una data troppo avanzata e non c’è il tempo per farlo. Il 30 giugno scadranno le scadenze, i vincoli, le assicurazioni. Dovrebbero esserci deleghe e proroghe di tutto ed è molto dura e molto difficile che avvenga, anche per il calcio. Come Federazione centrale ci stiamo anche interrogando sul da farsi per aiutare le società, il nostro pensiero va anche agli associati, che sicuramente avranno problemi. La crisi toccherà tutti, anche le aziende che fanno da sponsor avranno problemi. Probabilmente si tireranno indietro dal concludere la stagione, perchè l’attività non c’è, ma chi ci assicura che l’anno prossimo ci saranno ancora? Non c’è niente di scontato al momento”.

Come per il calcio, anche per gli altri sport l’onda d’urto della crisi post-emergenza sanitaria potrebbe colpire in maniera forte e decisa provocando una moria di associazioni e club che potranno assicurarsi il prosieguo dell’attività anche negli anni avvenire: “Ci aspettiamo un calo -ammette il Commissario Straordinario- Parlare di moria è brutto in questo periodo -sdrammatizza- Sicuramente è ovvio che ce lo aspettiamo anche perchè il nostro è uno sporto legato alle palestre scolastiche e mi aspetto molti problemi anche in chiave logistica. Non è scontato che la gestione e le concessioni restino tali, non c’è garanzia su questo, nè rassicurazione. Per quel che riguarda l’aspetto economico ci stiamo interrogando su come muoverci. In primo luogo come federazione stiamo pensando a dei sussidi. Solitamente devolviamo un premio di 500mila euro alle società più meritevoli. Può sembrare poco, ma è già un piccolo aiuto. Quest’anno abbiamo avuto entrate, purtroppo, meno entrate, ma al tempo stesso anche meno uscite. Con questo risparmio andremo ad incrementare questo premio da dividere tra le società. Al Governo vorremmo chiedere un aiuto seguendo le direttive del Cura Italia”.