Passata la bufera delle polemiche, i malumori del post partita, si prova ad analizzare l’andamento del Napoli in questo avvio di stagione. Il tecnico Carlo Ancelotti, criticato aspramente per mancanza di idee, la difesa per le troppe reti subite, il centrocampo per la poca brillantezza e l’attacco per il feeling perduto col gol. Ma effettivamente, quali sono i numeri della squadra azzurra dopo sette partite di campionato? Dopo un confronto con le due partenze di Ancelotti, si nota un particolare equilibrio tra l’avvio stagione 2018/19 e quello attuale, discorso simile anche per la Champions League, ma andiamo a vedere il tutto.
CAMMINO IN CAMPIONATO – Andando a paragonare l’avvio della scorsa stagione con quella attuale, si nota che a livello statistico la differenza è di appena due punti, l’ago della bilancia è proprio il pareggio ottenuto in trasferta col Torino. Quindi la squadra azzurra non si discosta molto da quanto fatto nello scorso campionato, almeno fino ad ora. Senza Albiol la difesa prender troppe reti? Vero che l’ex merengues nel suo ultimo anno di Napoli ha collezionato solo 18 presenze in campionato, ma con Manolas in coppia con Koulibaly le reti subite sono le medesime, ben 10 in sette gare. La nota lieta, anche se da quel che sembra l’attacco “latita”, è portata dal tabellino delle reti fatte, ben 15, due in più rispetto alla passata stagione.
CAMMINO EUROPEO – Guardando anche all’Europa, in Champions League i partenopei hanno conquistato i medesimi punti dopo due partite, con una vittoria (entrambe contro il Liverpool, ndr) e un pareggio (entrambi ottenuti in trasferta con l’ultima della classifica, ndr). Per ora, migliora solo una statistica, con appena una rete in più realizzata quest’anno, rispetto all’ultima edizione.
LE DIFFERENZE – Se quest’anno in campionato gli azzurri hanno dovuto affrontare nell’ordine: Fiorentina (T), Juventus (T), Sampdoria (C), Lecce (T), Cagliari (C), Brescia (C) e Torino (T), nella scorsa stagione ci fu un avvio forse più difficile per la truppa di Ancelotti con Lazio (T), Milan (C), Sampdoria (T), Fiorentina (C), Torino (T), Parma (C) e Juventus (T). Discorso simile anche in Champions League, dove quest’anno rispetto alla passata stagione il Salisburgo ha sostituito il PSG, rendendo il cammino più facile al Napoli, ma che comunque dovrà lottare per superare il girone.
ATTACCO DI ATTESE E PICCOLE CERTEZZE – Quest’anno doveva essere quello di Milik, ma l’attaccante polacco sembra faticare e non molto. Un precampionato in chiaroscuro con una condizione fisica non al passo con quella della squadra, poi l’infortunio che ha compromesso ad Arkadiusz di arrivare in una forma accettabile ad inizio stagione. I tifosi del Napoli sembrano non voler più attendere il bomber polacco, che nella passata stagione ha messo a segno 20 reti in 44 partite tra campionato e coppe. Un altro punto di domanda lo merita Lozano, esterno d’attacco che Ancelotti sta cercando di trasformare in una punta che attacca la profondità, questo lo si deduce dalla posizione fuori posizione in cui il tecnico di Reggiolo impiega l’ex PSV. Perchè convertire un esterno che salta facilmente l’uomo, in un attaccante “alla Mertens”? Solo il tempo di darà una risposta concreta. Invece, con Insigne dirottato ormai a sinistra sulla linea dei centrocampisti (come Callejon sulla fascia opposta, ndr), l’unica certezza sembra essere il due offensivo composto da Mertens, idolo del “San Paolo”, e Llorente, quest’ultimo arrivato con tanto scetticismo, vista l’età, ma che subito ha conquistato i tifosi con reti importanti.
STAGIONE 2018/2019 |
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STAGIONE 2019/2020 |
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CHAMPIONS LEAGUE 2018/2019 |
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Gianfranco Collaro