Agropoli, sopravvivenza e domanda di ripescaggio passano per l’Amministrazione Comunale

I tempi stringono, entro il 5 Luglio l’Agropoli dovrà presentare la domanda di ripescaggio con allegati i soldi dell’iscrizione e la fideiussione. Attualmente la società sta lavorando silenziosamente con a capo il presidente Cerruti ormai separato dall’ex vice presidente e consigliere Maurizio Puglisi che nei giorni scorsi è diventato il nuovo presidente della Gelbison. Il presidente Cerruti ha comunque coinvolto una serie di imprenditori pronti ad aiutarlo in caso di iscrizione in Serie D ma su questo vige attualmente assoluto riserbo. Dopo la riunione del 24 Giugno, l’Amministrazione Comunale con a capo il sindaco Adamo Coppola si era impegnata nel pagare i soldi dell’iscrizione, cosa che attualmente non è stata ancora fatta ma che potrebbe avvenire a breve. Il presidente Cerruti è in attesa che l’Amministrazione Comunale mantenga la promessa per poi proseguire il lavoro con l’Agropoli in Serie D, mentre in caso di Eccellenza il patron dei “delfini” sarebbe intenzionato a lasciare la carica. Ansia e attesa nella capitale del Cilento, mai come questa estate l’Agropoli è tanto vicina al ripescaggio in Serie D pertanto l’auspicio è quello che il Comune e la presidenza dell’Agropoli corrano sullo stesso binario affinch√© tutto ciò sia reso possibile.

Per quanto riguarda il discorso tecnico, molti calciatori sono in attesa di riconferma alcuni dei quali il portiere Capone, diversi under e soprattutto il capitano Capozzoli che sta ancora aspettando l’Agropoli per capire se proseguire la sua lunga avventura in maglia biancazzurra o firmare per un’altra squadra. L’allenatore dell’Agropoli potrebbe essere Alessio Martino, ormai sempre più vicino alla società delfina dopo l’addio all’Eclanese. Il tecnico napoletano è più che deciso a fare la Serie D con l’Agropoli dopo aver già rifiutato diverse proposte. E’ chiaro che le questioni tecniche verranno immediatamente risolte dopo l’iscrizione in Serie D, pertanto ancora quattro giorni separano l’Agropoli dal responso sul suo futuro.