Il caso di Higuain, o meglio della squalifica di Higuain, ha aperto scenari inimmaginabili. Le polemiche erano quasi inevitabili, visto che era altrettanto scontato il confronto con quanto accaduto un paio di settimane fa tra Bonucci e Rizzoli. Si giocava il derby ed il difensore centrale della Juventus ha protestato in maniera esageratamente vigorosa nei confronti di Rizzoli. Nella fattispecie, il centrale si è avvicinato al direttore di gara con un atteggiamento particolarmente belligerante, che generalmente viene punito, sia che si tratti di due calciatori, sia che si tratti di arbitri, essendo tendenzialmente considerato un atteggiamento violento e irrispettoso.
Quanto assegnato ad Higuain per la sua protesta che può essere definita quasi isterica regolamento alla mano è giusto e anche poco. L’arbitro Irrati, infatti, nella sua fiscalità ha avuto una mano piuttosto leggera nel descrivere i fatti nel suo referto arbitrale consegnato poi al Giudice Sportivo Giampaolo Tosel. Questo non è accaduto in occasione del derby. Attenzione: sottolineare questo aspetto non vuol essere un qualche appiglio per aprire -o meglio per assecondare- tesi complottiste che già sono troppo radicate. Si sa, il regolamento del Giuoco Calcio è contraddistinto da un elemento ‚Äì e forse qui si potrebbero aprire discussioni più profonde sulla giustezza o meno della sua esistenza- non trascurabile. Si tratta dell’interpretazione personale. Interpretare è una questione soggettiva, Rizzoli, si sa, non è famoso per la sua fiscalità, cos√¨ come si è ben capito che Irrati, come ha dimostrato in occasione di Lazio-Napoli sospendendo la partita ai cori razzisti verso Koulibaly (per la quale è stato osannato da Napoli e provincia) invece è un arbitro che non si affida molto all’interpretazione, ma è molto legato alle norme presenti nel suddetto regolamento.
Chiarito questo, possiamo andare oltre e pensare a quanto accaduto nei giorni seguenti la squalifica. Luned√¨ pomeriggio, mentre i più ipotizzavano scenari di varia natura, già circolava la voce di quante fossero state in realtà le giornate di stop per l’argentino. Soffiata vera e propria, illecito vero e proprio. Lo stabilisce la giurisdizione italiana: un documento segretato non può essere consultato se non dagli addetti ai lavori, che in questo caso non sono i giornalisti, ma La Corte di Giustizia Sportiva preposta. Tosel, però, risponde alle telefonate dei vari media e spiffera tutto. Anche il nuovo Vicepresidente Uefa, Giancarlo Abete, è rimasto allibito perch√© non esiste un precedente di quanto successo. Ma la posizione, o forse l’imbarazzo, di Tosel si aggrava quando su Radio Marte dichiara pubblicamente di aver spifferato tutto, appellandosi agli accordi decennali con la stampa. Il Corriere dello Sport non resta indietro e rende altrettanto pubblico, ma a livello nazionale, l’audio della telefonata tra il GS e il radio-conduttore che lo ha incastrato.
Troppa pubblicità, troppo interesse, troppi scoop. Qualcosa puzza e non poco. Continuando a sottolineare che non si vogliono assecondare le idee di complotto contro il Napoli, si vuole far riflettere cercando di mettere insieme i vari pezzi del puzzle. Se memoria non inganna, nel corso degli anni, quando poi sono stati scoperti i vari illeciti sportivi il vociferare era tanto. Le illazioni erano altrettante. La questione di Higuain è, però, quella conclusiva degli ultimi giorni. Il 26 marzo scorso, sempre il Vicepresidente Abete, in un’intervista al Corriere dello Sport ha fatto riemergere una questione vecchia di un anno, che nel frattempo ha lasciato il posto ad altro ed è finita, come da consuetudine italiana, nel dimenticatoio. Si tratta del presunto potere incondizionato di Claudio Lotito. Il Presidente di Lazio e Salernitana è stato definito da Abete come un serio problema per il calcio italiano -continuando- La sensazione di Lotito come uomo di potere è una sensazione che c’è. Il curriculum del patron biancoceleste non fa altro che confermare l’affermazione dell’ex Presidente della FIGC. √à inevitabile riproporre l’affermazione della Corte Suprema su Luciano Moggi, dello scorso anno, durante il processo Calciopoli, nella quale accusavamo l’ex Direttore Generale bianconero di associazione a delinquere e frode sportiva “in favore della società di appartenenza (la Juventus)”, ed ha anche ottenuto “vantaggi personali in termini di accrescimento del potere (già di per sè davvero ragguardevole senza alcuna apparente giustificazione).
Che sia una manovra per preparare il terreno ad un nuovo scandalo?
Facciamo un passo indietro. Quando Luciano Moggi fu accusato di aver falsato vari campionati e si scatenò l’ormai celeberrimo scandalo Calciopoli, che ha, a conti fatti, pulito solo a metà e punito solo a metà, l’ex dirigente juventino fece una dichiarazione quasi shockante a Ballarò nel giugno del 2006 “Senza Moggi il calcio non sarà migliore, potrebbe anche essere peggiore. Le intercettazioni sono state raccolte con assoluta parzialità. Il mondo del calcio deve stare attento a non finire nelle mani di minacciose lobby.”
Profezia o semplice tentativo di giustificare delle azioni? Rispondere è impossibile, ma la storia racconta di altri tre scandali dal 2011 ad oggi.
Cristina Mariano