Isola di Procida. La versione di Cibelli: “Esonero? Ci vogliono considerazioni a 360 gradi”

Subito dopo l’intervista in esclusiva rilasciata dal Presidente dell’Isola di Procida, Luigi Muro, arriva la replica dell’ormai ex tecnico dei biancorossi, Franco Cibelli, che, sempre in esclusiva, commenta il suo esonero: “Resto in società per il ruolo di Responsabile Tecnico del Settore Giovanile. Lo facevo già prima contemporaneamente al ruolo di allenatore della prima squadra. Come spiego l’esonero? Beh, i risultati sono importanti, non lo nego, e se non sono arrivati qualcosa evidentemente non è andata come doveva andare. Però -spiega- la prestazione non è mai mancata. Anche sabato, che abbiamo perso contro la Mariglianese abbiamo sprecato almeno sette o otto palle gol. A queste si aggiungono anche un’espulsione dubbia e un rigore non dato. Di sicuro, comunque, se alla prestazione non segue il gol, i risultati non arrivano. Solo contro il Real Forio, partita in cui abbiamo pareggiato, la prestazione non è stata buona, ma anche il quel caso abbiamo portato a casa un punto e potevamo anche vincerla. Per questo motivo non mi aspettavo questa decisione da parte della società. Non la condivido -precisa- perchè, a mio avviso, prima di prendere questo tipo di decisioni bisogna fare considerazioni a 360 gradi e non fermarsi soltanto ai risultati. Ma questa, ripeto, è una mia considerazione. I problemi potevano essere risolti in maniera differente, ora arriva la sessione di mercato, quindi potevamo rinforzarci cos√¨”. Riguardo a possibili fazioni interne, malcontenti o malumori il tecnico specifica: “No nessun tipo di malumore insano. Veniamo comunque da due vittorie, sabato abbiamo perso, e a nessuno fa piacere perdere in quel modo, con un solo tiro in favore della Mariglianese. C’era amarezza, sconforto, ma solo questo. I calciatori erano con l’allenatore, anche perchè, come ho detto, anche se i risultati non arrivavano la prestazione è sempre stata positiva. Se avessimo vinto ora staremmo a 23 punti, cioè a quattro lunghezza dalla prima e quindi parlavamo di tutt’altro. Altri tipi di malesseri non ce n’erano”. Riguardo all’affermazione del numero uno Muro “tanti buoni nomi non sempre fanno una buona squadra” Cibelli risponde: “Si è vero non sempre un gruppo di nomi altisonanti garantiscono unità e risultati positivi. E’ vero altrettanto che magari un giocatore con un nome meno famoso può fare meglio di uno che ha un curriculum più sostanzioso. Io nel mio piccolo ho sempre cercato di lavorare su questo, ma non sempre abbiamo remato nella stessa direzione. Però dei miei ragazzi non voglio parlare, ognuno di loro sa quanto ha dato e quanto poteva dare. Io ho dato tutto”. Ultima battuta su Bruno Mandragora: “Spero che faccia bene. Io non lo conosco di persona, ma so che ha allenato squadre anche importanti quindi, da parte mia, gli auguro il meglio e gli mando un grande in bocca al lupo”.

Cristina Mariano